video suggerito
video suggerito
Guerra in Ucraina

Dall’università al campo di battaglia in Donbass, la storia di Maxsym: “Resisterò finché servirà”

La storia raccontata dalla BBC di Maxsym Lutsyk che a 19 anni ha deciso di lasciare l’università, dove studiava biologia, per andare a combattere per l’Ucraina: “Stiamo lottando per la libertà del mondo intero”.
A cura di Ida Artiaco
1.035 CONDIVISIONI
Sulla sinistra Maxsym Lutsyk (Twitter).
Sulla sinistra Maxsym Lutsyk (Twitter).
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Maxsym Lutsyk fino a qualche settimana era uno studente di biologia. Ed oggi, che ha messo la divisa dell'esercito ucraino, combatte al fronte in Donbass e vede morire i suoi compagni. A raccontare la storia di questo 19enne è l'emittente inglese BBC: dopo l'invasione della Russia ha deciso di abbandonare gli studi, mettere in stand by la sua attività di organizzatore di concerti e di politica giovanile, e di arruolarsi come volontario. Il giornalista che lo ha intervistato lo ha incontrato a Bakhmut, dove alcuni dei suoi edifici sono stati distrutti dai bombardamenti e la città è stata quasi completamente svuotata dai civili. Prima ancora era stato in stanza a Rubizhne, in Luhansk, che è poi caduta sotto il controllo russo.

"Era come un inferno. Eravamo stati in trincea, a volte abbiamo usato rifugi dall'epoca sovietica e una caserma dei pompieri". La sua unità è stata presa di mira dal fuoco dei carri armati fino a 25 volte al giorno, ha detto. "Uno dei miei amici è stato ucciso lì e forse 10 o 15 ragazzi sono rimasti gravemente feriti", ha aggiunto. Maxsym si è arruolato a inizio marzo insieme al suo amico Dmytro Kisilenko, un diciottenne che studia economia, che però alla fine è rimasto a Kiev mentre lui è partito alla volta del Donbass, dove in questi giorni si sta combattendo probabilmente la battaglia più importante della guerra in corso. "Finché sarà necessario resistere, siamo pronti anche a congelare in trincea. Siamo pronti anche a morire lì, vinceremo", ha ribadito. Secondo lui, le sanzioni dell'Occidente non sono sufficienti a convincere Putin a mettere fine al conflitto: "Penso che non ci sia modo di fare un patto con il presidente russo. Putin capisce solo il linguaggio dei proiettili, del sangue, dei crimini di guerra".

Maxsym ha concluso ricordando quanto sia stato importante il supporto dei suoi genitori: "Ora mi capiscono al 100%. Cerco di chiamarli ogni volta che posso. Mia mamma ha mandato l'uniforme per me e i miei fratelli". Poi ha concluso: "Stiamo lottando per la libertà del mondo intero, dell'intero mondo civile e se qualcuno pensa che sia una guerra ucraino-russa, non lo è. È la guerra della luce e dell'oscurità tra la Russia e il resto".

1.035 CONDIVISIONI
4405 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views