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Guerra in Ucraina

Dall’inizio della guerra 700mila bambini ucraini sono stati deportati in Russia

Secondo un dossier pubblicato dal commissario russo per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova, 700mila minori ucraini sono stati “accolti” in Russia dall’inizio dell’invasione.
A cura di Davide Falcioni
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Dall'inizio dell'invasione su vasta scala, la Russia ha "accolto" circa 4,8 milioni di residenti in Ucraina, 700mila dei quali sono bambini. Lo ha reso noto il commissario russo per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova. Secondo il difensore civico, la maggior parte dei bambini ucraini è arrivata in Russia con i genitori o altri parenti.

Nel suo dossier Lvova-Belova afferma inoltre che 1.500 orfani che sono stati evacuati in Russia dalle regioni separatiste ucraine orientali di Donetsk e Luhansk, 380 dei quali sono stati adottati da genitori russi. Il rapporto non fa menzione di orfani provenienti da altri territori ucraini, osservando solo che 52 provengono della regione di Kherson occupata dai russi e sono stati "temporaneamente" trasportati in Crimea.

Secondo il documento della Lvova-Belova, nel territorio russo sono "arrivati" anche circa 1.500 alunni provenienti da istituti per orfani, tra i quali 288 bambini provenienti dal territorio controllato da Mosca della ‘Repubblica popolare di Donetsk' che sono stati affidati a famiglie russe.

Per la Corte dell'Aia Lvova-Belova "ha deportato i bimbi ucraini"

Il 17 marzo, la Corte penale internazionale dell'Aia ha emesso un mandato d'arresto per il presidente russo Vladimir Putin e Maria Lvova-Belova. Sono accusati di essere responsabili della deportazione illegale di bambini dai territori occupati dell'Ucraina alla Russia.

Lvova-Belova
Lvova-Belova

Secondo la Corte penale internazionale, in particolare, Maria Alekseyevna Lvova-Belova "sarebbe responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell'Ucraina alla Federazione Russa". Per l ‘accusa la donna sarebbe colei che ha organizzato i trasferimenti dei minori  ucraini almeno a partire dal 24 febbraio dello scorso anno.

"Vi sono fondati motivi per ritenere che la signora Lvova-Belova abbia la responsabilità penali individuali per i predetti reati, per aver commesso gli atti direttamente, insieme ad altri e/o tramite altri" recita l'avviso della Corte. Sulla base delle denunce presentate nel febbraio scorso, la seconda Camera preliminare della Corte penale internazionale, dunque, ha emesso per lei e per Putin due mandati di arresto.

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