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Guerra in Ucraina

Dal capo degli 007 britannici un appello ai russi. E di Putin dice: “Nessuno vuole umiliarlo”



Richard Moore, il capo dell’intelligence estera britannica (MI6), parla in una intervista a Politico. Da Putin “sotto pressione” dopo il tentativo di rivolta di Prigozhin alla controffensiva ucraina. Passando per l’importanza della Cina.
A cura di Susanna Picone
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"Nessuno vuole umiliare Putin, tanto meno nessuno vuole umiliare la grande nazione russa": a parlare è Richard Moore, il capo dell'intelligence estera britannica (MI6). Aggiungendo anche che "però la strada per loro è molto chiara: ritirate tutte le vostre truppe".

"La maggior parte dei conflitti si conclude con una sorta di negoziato. Spetta all’Ucraina definire i termini della pace, non a noi. Il nostro compito è cercare di metterli nella posizione migliore possibile per negoziare, da una posizione di forza, ed è quello che intendiamo fare". Il concetto chiave, dunque, resta negoziare, da una posizione di forza.

Il capo degli 007 britannici ha rilasciato una intervista a Politico parlando nuovamente di Putin, dopo che di recente aveva detto di essere convinto di come il presidente russo si fosse indebolito dalla recente rivolta rientrata dei mercenari del gruppo Wagner e che alla fine non abbia avuto altra scelta se non raggiungere un accordo con Prigozhin.

Secondo il numero uno dell'M6, Putin non è stato in grado di "reagire" in modo deciso al tentativo del gruppo Wagner ma si sarebbe limitato a "stringere un accordo con Prigozhin attraverso i buoni uffici del leader della Bielorussia per salvarsi la pelle". Moore trova probabile che Putin si senta sotto pressione: "Prigozhin era una sua creatura, completamente creata da lui, eppure gli si è rivoltato contro. E lui non ha davvero reagito contro Prigozhin. Ha fatto un accordo per salvarsi la pelle usando i buoni uffici del leader bielorusso".

L’intervista a Politico Moore la "usa" anche come veicolo di reclutamento, per lanciare un messaggio ai russi stufi di Putin: "Li invito a fare ciò che altri hanno già fatto negli ultimi 18 mesi e a unirsi a noi, la nostra porta è sempre aperta".

E sulla controffensiva ucraina: "I comandanti ucraini, in netto contrasto con le loro controparti russe, vogliono preservare la vita delle loro truppe e quindi si muovono con la dovuta cautela. Hanno comunque recuperato più territorio in un mese di quanto i russi siano riusciti a fare in un anno", le parole del capo dell’intelligence.

Parla anche della Cina: a suo dire, capire l’importanza della Cina nel mondo e le "enormi capacità" del suo governo è cruciale.

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