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Da Roma agli Stati Uniti al Paraguay, torna prepotentemente alla ribalta lo scandalo pedofilia nella Chiesa cattolica

Mentre papa Francesco usa il pugno di ferro contro i vescovi implicati in casi di abusi su minori, l’arcidiocesi statunitense di Milwaukee rifiuta di chiudere una transazione economica con circa 600 presunte vittime.
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Papa Francesco
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Torna prepotentemente alla ribalta lo scandalo pedofilia nella Chiesa cattolica, dopo l’arresto da parte dei gendarmi vaticani, su decisione diretta di papa Francesco, dell’ex nunzio apostolico polacco Jozef Wesolowski. Nelle scorse ore il pontefice ha proseguito la sua opera di pulizia nel clero rimuovendo il vescovo di Ciudad del Este, in Paraguay, monsignor Rogelio Livieres Piano, accusato di malversazione e copertura di abusi sessuali perpetrati tra sacerdoti della sua diocesi.

Intanto, negli Stati Uniti, quasi 600 presunte vittime di preti pedofili hanno rifiutato un accordo con l’arcidiocesi di Milwaukee, che, per chiudere definitivamente il caso prima di arrivare alla decisione di un giudice, offriva un risarcimento complessivo di quattro milioni di dollari. Una cifra ritenuta “ridicola ed insufficiente” dagli avvocati degli accusatori, che hanno rifiutato di ritirare la richiesta di fallimento dell’arcidiocesi. E’ la terza volta che la trattativa salta. La diocesi resta ferma da tempo sulla sua offerta, solo che la prima volta i quattro milioni furono messi sul tavolo quando i richiedenti il risarcimento erano una ventina ed ora il numero è cresciuto a dismisura. La causa legale, in corso oramai da oltre quattro anni, è già costata all’arcidiocesi ben quattordici milioni di dollari, una somma enorme che avrebbe potuto essere destinata, in altre condizioni, ad opere di bene. Si tratta di una cifra che, in mancanza di un accordo tra le parti, è destinata a lievitare ancora. Quella offerta dal vescovo Jerome Listecki viene considerata “la cifra più bassa mai offerta come risarcimento alle vittime di abuso.” Peter Isely, rappresentante della Rete delle Persone Sopravvissute agli Abusi dei Preti ha espresso profonda scontentezza per lo stato delle trattative: “Gli abusati sono molto delusi – ha detto – e a questo punto sono pronti a combattere.” Tra le vittime di violenza, ci sono anche molti sordomuti.

Gli avvocati delle presunte vittime, senza battere ciglio, hanno chiesto al vescovo di mettere sul piatto anche i soldi attualmente messi da parte per la manutenzione dei nove cimiteri gestiti direttamente dall’arcidiocesi, circa sessanta milioni di dollari, ma i legali della curia statunitense hanno ritenuto irricevibile tale proposta. Sono ben 575 gli uomini e le donne che hanno chiesto la bancarotta per l’arcidiocesi statunitense proclamando ai di essere stati molestati, quando erano minori, da sacerdoti o dipendenti della curia. C’è da chiarire, comunque, che è una pratica ormai comune negli Usa chiedere un sostanzioso risarcimento alle arcidiocesi senza che siano prima provate in maniera chiara responsabilità personali in casi di pedofilia. Molto spesso, infatti, le diocesi, pur di non fallire e vedersi, così, bloccare ogni attività pastorale, ma anche per evitare il crollo della propria immagine, offrono delle grosse cifre per chiudere le cause legali, che, altrimenti, si trascinano per anni con conseguenze economiche disastrose.

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