Da oggi in Danimarca finisce la pandemia, via tutte le restrizioni Covid: è il primo Paese in Europa
Il Covid da oggi in Danimarca non è più una malattia socialmente critica. È quanto ha deciso il Governo di Copenaghen, giustificando l'allentamento di tutte le misure anti contagio finora in vigore nel Paese. Così, non sarà più obbligatorio indossare mascherine su mezzi pubblici e nei luoghi al chiuso, e avere il Green pass per entrare in discoteche, caffè, autobus e ristoranti. Da oggi riaprono anche i locali notturni. Le autorità continuano comunque a raccomandare l’uso della mascherina negli ospedali, nelle strutture sanitarie e nelle case di cura.
Cosa cambia da oggi in Danimarca
L'Autorità sanitaria danese attualmente "raccomanda" anche a coloro che risultano positivi al Covid-19 di isolarsi per quattro giorni, mentre i casi di contatto non hanno più bisogno di essere messi in quarantena. Il governo ha affermato che non prevede di dover tornare a nuove chiusure, rimanendo "cautamente ottimista". Questa è la seconda volta che la Danimarca cerca di tornare a uno stile di vita pre-pandemico. Il 10 settembre il Paese aveva revocato tutte le restrizioni, prima di reintrodurne alcune all'inizio di novembre. Musei, cinema, teatri e sale da concerto hanno chiuso poco prima di Natale e hanno riaperto ai primi di gennaio. Ma questa volta non si dovrebbe più tornare indietro.
Boom di casi Omicron ma "copertura vaccinale elevata"
Lo Stato è uno dei primi dell'Ue ad aver eliminato la maggior parte delle restrizioni, nonostante la variante Omicron sia diffusa in tutto il Paese. Il sistema sanitario, tuttavia, non risulta in difficoltà e c’è un alto tasso di vaccinazione tra i cittadini. Ogni giorno infatti vengono registrati dal Ministero della Salute in media tra i 40mila e i 50mila contagi. "Ma abbiamo una copertura estremamente elevata di adulti vaccinati con tre dosi di vaccino ricevuto", ha spiegato all'AFP l'epidemiologa Lone Simonsen dell'Università di Roskilde. Più del 60% degli adulti danesi ha ricevuto il booster, rispetto a una media Ue di poco meno del 45%. Compresi coloro che sono guariti di recente, le autorità sanitarie stimano che l'80 per cento della popolazione sia protetto contro le forme gravi della malattia. "Dato che Omicron non è una malattia grave per i vaccinati, riteniamo che sia ragionevole revocare le restrizioni", ha sottolineato ancora l'esperta, che ha aggiunto che proprio la diffusione della nuova variante "dovrebbe anche portare a un'immunità più robusta e di lunga durata, aiutando il paese a respingere le ondate future".
Corre anche la sottovariante Omicron 2
In Danimarca, per altro, si è diffusa molto rapidamente anche la sottovariante della Omicron, identificata come BA.2, che proprio secondo studi nazionali sarebbe "più contagiosa" rispetto a quella "originale" e in grado di infettare maggiormente anche le persone vaccinate. È quanto emerge dall'analisi condotta nel Paese su oltre 8.500 famiglie danesi tra dicembre e gennaio. I ricercatori hanno rilevato che le persone contagiate dalla sottovariante BA.2 avevano circa il 33 per cento di probabilità in più di infettarne altre, rispetto a quelle contagiate dalla BA.1. Non ci sono invece differenze rispetto alla possibilità di essere ricoverati.