“Da Hamas stupri e torture sugli ostaggi e sulle vittime del 7 ottobre”: la denuncia nel rapporto ONU

I miliziani di Hamas avrebbero compiuto stupri e violenze durante l'attacco a Israele lo scorso 7 ottobre. È quanto emerge da un nuovo rapporto ONU, che lunedì 4 marzo ha reso noti i risultati di una indagine che ha confermato che esistono "chiare e convincenti informazioni" su casi di violenza sessuale in almeno tre località durante il raid. Non solo. Ci sarebbero anche prove di torture e trattamenti inumani e degradanti messi in pratica.
Il rapporto è frutto di un lavoro di un mese e mezzo, tra gennaio e febbraio scorsi, condotto fra Israele e la Cisgiordania da un gruppo guidato da Pramila Patten, rappresentante speciale del segretario generale dell’ONU per la violenza sessuale in guerra.
Gli stupri e i casi di violenza sessuale durante gli attacchi del 7 ottobre erano stati raccontati, sin dai primi giorni e poi con approfondite inchieste da vari media internazionali, che il documento ONU ha confermato. Ma il rapporto parla anche di altre testimonianze di violenze sessuali su persone palestinesi da parte di forze di sicurezza israeliane e coloni in Cisgiordania. Si parla in particolare del "crescente ricorso a varie forme di violenza sessuale, perquisizioni invasive sul corpo, minacce di stupro e nudità forzata prolungata” sui palestinesi in carcere", si legge nel rapporto delle Nazioni Unite.
I casi di stupro durante gli attacchi del 7 ottobre che risultano documentati nel rapporto sono avvenuti quasi tutti nell’area del festival musicale Supernova e presso il kibbutz Re’im, a sud della Striscia. Nella maggior parte dei casi, si dice nel rapporto, le donne vittime di violenza sessuale venivano in seguito uccise e in almeno due casi la "violenza è stata perpetrata sui cadaveri". Secondo l'ONU, il ritrovamento di donne "svestite, legate e uccise" indica che possano essere state oggetto di violenza sessuale, comprese "possibili torture di natura sessuale".
Il gruppo di esperti che ha redatto il rapporto ha anche ascoltato alcuni degli ostaggi liberati, che hanno fornito "convincenti informazioni", sul ricorso alla violenza sessuale nei confronti degli ostaggi detenuti a Gaza, e in particolare su donne e bambini. Tuttavia, si sottolinea, nessun membro del team ONU ha avuto l'opportunità di incontrare direttamente sopravvissuti alla violenza sessuale durante gli attacchi del 7 ottobre, "nonostante gli sforzi concertati che li hanno incoraggiati a farsi avanti".
Il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Lior Haiat ha affermato che Tel Aviv ha accolto con favore il riconoscimento definitivo da parte delle Nazioni Unite del fatto che Hamas abbia commesso crimini sessuali il 7 ottobre nell'importante rapporto pubblicato dal rappresentante speciale del segretario generale Onu sulla violenza sessuale nei conflitti. "Per la prima volta un funzionario delle Nazioni Unite ha riconosciuto espressamente i crimini sessuali commessi da Hamas e da altre organizzazioni terroristiche il 7 ottobre", ha dichiarato.