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Da giorni vanno avanti violentissimi scontri in tutta la Corsica tra indipendentisti e polizia

Le violenze innescate dal pestaggio in carcere che ha ridotto in fin di vita il detenuto indipendentista Yvan Colonna. Il governo francese interviene per tentare di abbassare la tensione.
A cura di Redazione
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La Corsica da giorni brucia. In tutte le principali città dell'isola si susseguono le manifestazione e gli incidenti tra indipendentisti e forze dell'ordine. La miccia che ha fatto esplodere le protesta è stata l'aggressione subita in carcere da Yvan Colonna. L'uomo, figura di spicco del movimento indipendentista, è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio del prefetto Claude Érignac, avvenuto nell'aprile del 1998 ad Ajaccio. detenuto nel carcere di Arles sul continente, qui è stato aggredito e ridotto in fin di vita lo scorso 2 marzo da un altro prigioniero, un cittadino di origine camerunense accusato di far parte di un gruppo jihadista. Ricoverato in condizioni gravissime all'ospedale di Marsiglia, secondo le ricostruzioni degli inquirenti sarebbe stato aggredito per aver "insultato la religione" del detenuto, subendo un pestaggio lungo "otto minuti".

Ma gli indipendentisti non credono alla versione ufficiale, e soprattutto denunciano come nessuno sia intervenuto per salvare Colonna, accusando in sostanza le autorità carcerarie di non aver interrotto o peggio di essere i mandanti del pestaggio. Nella notte tra mercoledì e giovedì gli scontri più intensi si sono avuti a Ajaccio, Bastia e Calvi, con barricate date alle fiamme, fitti lanci di oggetti contro le forze dell'ordine e l'esplosione di bottiglie molotov contro le sedi istituzionali e gli aggetti antisommossa. Ad Ajaccio in particolare una banca è stata devasta con l'intervento anche di un trattore guidato dai manifestanti, e il palazzo di Giustizia è stato devastato. Nei giorni precedenti gli episodi più gravi erano stati registrati a Corte.

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Le organizzazioni indipendentiste, compatte, si sono schierate con i manifestanti annunciando che si faranno carico della loro difesa legale. Il primo ministro francese Jean Castex prova intanto ad abbassare le tensione. Per prima cosa è stato revocato lo status di detenuti particolarmente attenzionati a Érignac e ad altri due membri del suo commando, un atto che aprirebbe la strada a un loro possibile ritorno in Corsica, ovviamente sempre da detenuti. Castex oltre a condannare come ovvio le violenze di strada, ha però ribadito l'impegno dello Statoa chiarire quanto accaduto nel carcere di Arles e "proposto che una volta tornata la calma nell'isola, possa riprendere il dialogo avviato in questi mesi sull'evoluzione dello status della comunità della Corsica, nonché sulle grandi questioni economiche e sociali del territorio".

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