Da Burger King a PepsiCo, quali sono le aziende che non hanno chiuso in Russia
Il boicottaggio nei confronti della Russia prosegue da parte delle multinazionali più importanti, ma c'è anche ha deciso di continuare a operare, magari approfittando di un mercato più libero. Se, ad esempio, McDonald's è stata tra le prime a lasciare le attività sul territorio russo, Burger King continua invece a restare aperto. Coca-Cola e Pepsi hanno chiuso le attività, ma PepsiCo continua comunque a essere presente con altri prodotti, come latte e alimenti per bambini. Tra le altre firme occidentali operative, la casa farmaceutica Eli Lilly, la casa che produce il Prozac.
Perché ci sono aziende che non abbandonano la Russia
Perché queste aziende occidentali sono ancora presenti in Russia? Alcune tra queste hanno affermato di non voler punire i russi portando via cibo o medicine, soprattutto di avere dipendenti e proprietari in franchising da considerare e da non poter abbandonare. Altri, invece, forniscono software e servizi finanziari difficili da sostituire, in alcuni casi con un servizio che è impossibile da sospendere.
Le aziende che hanno lasciato la Russia
La lista delle aziende occidentali che hanno deciso di colpire la Russia sospendendo a data da destinarsi ogni tipo di attività è molto lunga. Nel mondo del tech, fa rumore l'addio di Apple che ha sospeso la vendita dei suoi prodotti e ha interrotto il servizio di Apple Maps e Apple Pay, oltre ad aver rimosso le applicazioni dei siti filo russi dal suo AppStore. Harley Davidson ha sospeso la consegna delle sue motociclette. Netflix, Facebook e TikTok non sono più attive in Russia. Anche la Warner Bros ha deciso di interrompere i servizi e le più recenti a dire stop a produzione, distribuzione e commercializzazione sono state le catene di McDonald's, i punti Ikea, la Coca-Cola e le case dell'auto Ferrari, amatissima in Russia.