Da 13 anni recluso a Guantanamo per errore: è vittima di uno scambio di identità
Quest'uomo si chiama Mustafa al-Aziz al-Shamiri, ha 37 anni, è di nazionalità yemenita e a causa di un errore è stato costretto a trascorrere gli ultimi 13 anni in una cella nel penitenziario degli orrori di Guantanamo. Per stessa ammissione delle autorità statunitensi Mustafà è stato vittima di uno scambio di persone: scambiato per un importante membro di Al Quaeda in Yemen, in realtà si trattava di un semplice miliziano senza alcun ruolo di comando. Per questo una giuria dovrà valutare nei prossimi giorni se rilasciarlo, ipotesi considerata da molti assai probabile visto che lo stesso Pentagono ha ammesso l'errore, sostenendo che a lungo il 37enne era stato considerato uno dei più stretti collaboratori di Bin Laden quando in realtà era un umile combattente con la sfortuna di avere un nome simile a uno dei capi dell'organizzazione estremista islamica.
Fortunatamente in questi 13 anni chiuso in cella a Guantanamo Mustafa al-Aziz al-Shamiri non è stato con le mani in mano: forse prevedendo una soluzione positiva del suo caso ha frequentato corsi di lingua inglese, cucina e arte. Quando e se riuscirà a uscire ha già fatto sapere al suo avvocato di non essere minimamente intenzionato a tornare in Yemen, ma di essere comunque disposto a vivere in qualsiasi paese sia disposto a fornirgli accoglienza.
Nel frattempo il presidente Obama, che all'inizio del suo mandato aveva dichiarato di voler chiudere Guantanamo, ha dovuto subire in tal senso l'ennesima delusione. A sette anni dall'inizio della sua presidenza gli uffici della Casa Bianca hanno valutato negativamente il programma di chiusura del penitenziario presentato dal Pentagono, giudicandolo troppo costoso per le attuali possibilità del Congresso: per chiudere il super carcere di Cuba e trasferire i detenuti in strutture altrettanto sicure i tecnici hanno stimato una spesa di 500milioni di dollari.