Da 1 a 18mila casi in un giorno: il surreale arrivo della pandemia Covid in Corea del Nord
Dopo aver imposto il lockdown per controllare il suo primo focolaio di Covid 19, la Corea del Nord ha annunciato la prima vittima per Coronavirus. Secondo quanto riporta l'agenzia stampa statale Kcna, uno dei sei decessi registrati per ‘febbre' è stato infettato dalla variante Omicron. Pyongyang ha inoltre confermato la presenza sul territorio di 18mila casi di infezione causate dal virus SARS-CoV-2. Numeri che sicuramente fanno pensare se si considera che dal 3 gennaio 2020 all'11 maggio 2022, il Paese non aveva mai ammesso la presenza del Covid 19, come evidenzia l'Oms.
Mercoledì 11 maggio è stato rilevato il suo primo contagio con variante Omicron: per questo motivo il presidente Kim Jong-un ha ordinato un lockdown a livello nazionale. In questo momento più di 187 mila persone risultano ammalate e “con febbre” e si trovano “isolate e curate", ha annunciato l'agenzia di stampa ufficiale KCNA. Successivamente si è avuta la conferma di 18 mila casi acclarati di Covid, secondo quanto riportato dall'organo di stampa ufficiale di Pyongyang. "Una febbre la cui causa non è stata identificata si è diffusa in modo esplosivo in tutto il paese dalla fine di aprile”, ha aggiunto ancora l’agenzia.
“Si è creata una grave situazione a causa dell’introduzione di un virus mutante Omicron stealth nei nostri distretti”, ha affermato Kcna. Durante una riunione del Partito dei Lavoratori alla presenza di Kim Jong-un, le autorità hanno valutato le misure nazionali di quarantena del Paese a un livello di “massima emergenza”. Il dittatore ha affermato nella riunione che “l’obiettivo era di eliminare la radice del virus nel più breve periodo di tempo”, assicurando che “supereremo sicuramente le difficoltà e vinceremo il progetto di quarantena di emergenza”. Il presidente nordcoreano ha disposto misure ancora più rigide alle frontiere e lockdown su scala nazionale, sollecitando i concittadini “a stoppare la diffusione del virus bloccando completamente le loro aree in tutte le città e contee del Paese”. Tutte le attività commerciali e produttive saranno organizzate in modo che ogni unità di lavoro sia “isolata” per prevenire la diffusione della malattia.