Cuba-Usa, Fidel Castro frena: “Non abbiamo bisogno di regali dall’impero”
"Non abbiamo bisogno di regali dall'impero", con queste parole il leader cubano Fidel Castro prende le distanze dalla nuova fase avviata dal fratello Raul con i vecchi nemici statunitensi arrivata ad un nuovo punto di svolta con la visita del Presidente Usa sull'Isola caraibica. Da tempo lontano dalla folla, ancora un volta il leader Maximo ha scelto le colonne del quotidiano di Stato Granma per dire la sua sulla nuova politica estera del Paese e in particolare sul rapporto con gli Usa. In particolare nel mirino di Fidel le parole pronunciate dal Presidente Barack Obama durante la sua recente visita all'Avana. L'editoriale di Castro, sebbene intitolato "fratello Obama", infatti è una dura critica al discorso che il presidente statunitense ha rivolto al popolo cubano.
"I cubani hanno rischiato un infarto quando hanno ascoltato Obama definire cubani e americani ‘amici e vicini'" ha scritto infatti il leader della rivoluzione cubana. Dopo aver definito "mieloso" il discorso del numero uno di Washington, Fidel non ha mancato ancora un volta di denunciare una lunga lista di contenziosi passati e presenti fra Cuba e gli Usa, elencando infine una serie di episodi messi in atto dall'amministrazione statunitense nel mondo, tra cui la guerra civile in Angola. Per Castro, i cubani durante la visita di Obama sono stati sommersi da un "diluvio di concetti del tutto nuovi" come la proposta di lasciarsi alle spalle la Guerra fredda. "E coloro che sono morti negli attacchi mercenari a navi e porti cubani, un aereo di linea fatto esplodere in volo, invasioni di mercenari, attacchi multipli di violenza e prove di forza?" si chiede però Fidel, ricordando che decenni di blocco e "aggressioni" non si dimenticano.
"Che nessuno si illuda che il popolo di questo nobile e disinteressato Paese rinuncerà alla gloria e ai diritti, alla ricchezza spirituale che ha guadagnato con lo sviluppo dell'educazione, la scienza e la cultura" ha avvertito Fidel Fidel Castro, concludendo: "Siamo capaci di produrre gli alimenti e le ricchezze materiali di cui abbiamo bisogno, grazie allo sforzo del nostro popolo: non abbiamo bisogno che l'impero ci regali niente".