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Cuba è più libera: basterà il passaporto per andare all’estero

Dopo mezzo secolo i cubani non dovranno più chiedere un permesso per lasciare l’isola. Ad annunciarlo è stato lo stesso governo de L’Avana: “La nuova legge sulle migrazioni entrerà in vigore dal 14 gennaio 2013”.
A cura di Biagio Chiariello
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Cuba è più libera: basterà il passaporto per andare all'estero

 Dall'anno prossimo i cittadini cubani saranno liberi di viaggiare all'estero. Frontiere aperte, dunque, e niente più permessi o richieste di lettere di invito. Basterà semplicemente il passaporto per uscire dall'isola. Ad annunciare quella che è una vera e propria svolta è stato lo stesso governo de L'Avana. La stretta ai viaggi all'estero, in vigore da 50 anni, è stata sempre uno dei punti più dibattuti ed osteggiati dall'opposizione cubana, uno dei simboli principali della mancanza di libertà per la popolazione sotto il regime di Fidel Castro. I media di stato, riporta la Bbc, definiscono il provvedimento un "aggiornamento" delle leggi sull'emigrazione, nell'ambito di un processo che sta portando Cuba ad aprirsi sempre più all'estero. Non cambiano, infatti, solo le regole di uscita: anche la durata del soggiorno all'estero viene prolungata da 11 a 24 mesi. "La nuova legge sulle migrazioni entrerà in vigore 90 giorni dopo la sua pubblicazione, oggi, nella Gazzetta ufficiale di Cuba", si legge nel comunicato del Ministero degli Esteri diffuso oggi.

Al momento ai cittadini cubani è permesso uscire dall'isola esclusivamente per visitare o per trasferirsi definitivamente all'estero. Come detto, però, non è semplice farlo. Sono necessari soldi ma sopratutto tempo: ogni cittadino cubano deve presentare un permesso speciale (il "Permiso de Salida") alle autorità,  le quali possono rilasciarlo a loro discrezione, senza bisogno alcuno di giustificare un eventuale rifiuto. E' necessario anche il visto d'entrata per il paese di destinazione. Poi c'è il termine massimo di permanenza all'estero, 11 mesi come abbiamo detto.  In caso di violazione di questo termine si rischia di vedere i loro beni confiscati e di essere considerati come espatriati definitivi, generalmente senza alcuna possibilità di tornare. Ma le cose cambieranno dal prossimo 14 gennaio.

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