Crollo della diga in Brasile, è dramma: nove morti e “poche speranze” per 300 dispersi
Una diga di scarti minerari della compagnia brasiliana Vale ha ceduto nella giornata di ieri, 25 gennaio, nel comune di Brumadinho, nella periferia di Belo Horizonte, capitale dello stato brasiliano di Minas Gerais. Al momento le autorità parlano di 9 vittime e almeno 300 dispersi. Numeri confermati dai vigili del fuoco locali. Un incidente che rischia di avere proporzioni disastrose dal momento che il governatore dello Stato, Romeu Zema, ha ammesso che ci sono "poche speranze" di ritrovare vivi i dispersi. La società Vale ha reso noto che il crollo è avvenuto intorno all’ora di pranzo a Mina de Corrego do Feijao. L'ondata di fango e rifiuti ha investito vari edifici dell'azienda e il villaggio di Vila Ferteco, nel territorio di Brumadinho. Non è ancora chiaro cosa abbia provocato il collasso della diga. “La maggior parte delle persone colpite sono i nostri dipendenti", ha dichiarato il CEO di Vale, Fabio Schvartsman, in una conferenza stampa. "Non sappiamo ancora il numero delle vittime, ma sappiamo che sarà alto", ha aggiunto.
Tre anni fa una tragedia analoga
L’incidente è avvenuto a tre anni di distanza dalla tragedia di Mariana, città distante 120 km da Brumadinho, dove si verificò quello che è considerato il peggior disastro ambientale del Brasile: 19 persone rimasero uccise dal crollo di due dighe. Stavolta il bilancio delle vittime sarà con ogni probabilità più pesante. Schvartsman, ha detto che dopo quanto accaduto nel novembre 2015 a Mariana la società ha "fatto tutto quello che era possibile per garantire la sicurezza e la stabilità" delle dighe. "Il fatto – ha aggiunto – è che non sappiamo ancora cosa è successo".
Catastrofe annunciata?
Il presidente Jair Bolsonaro ha fatto sapere che oggi sarà sul luogo della tragedia, accompagnato dal ministro dell'Ambiente e delle Miniere: "La nostra principale preoccupazione al momento è di assistere le potenziali vittime di questa grave tragedia", ha scritto su Twitter. Intanto, il giornale Folha de S.Paulo denuncia che il pericolo crollo era stato paventato in una "tesa riunione", avvenuta il mese scorso, per l'autorizzazione della diga. Da parte sua, la Vale sostiene che una compagnia tedesca, alla quale era stato dato il compito di controllare la sicurezza della diga, nell'ultimo rapporto dello scorso settembre l'aveva dichiarata “stabile”. Le azioni della compagnia sono calate di oltre l'8% a New York dopo ave toccato un minimo a -11% all'annuncio della tragedia.