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Croazia: giornalista riprende la messa (illegale) di Pasqua e viene picchiata dai fedeli

La giornalista Živana Šušak Živković è stata aggredita da un piccolo gruppo di fedeli mentre documentava la messa, illegale, celebrata a Pasqua da un prete di Spalato. Il sacerdote anche la scorsa settimana è stato denunciato per aver violato le severe restrizioni sanitarie per contenere il coronavirus.
A cura di Davide Falcioni
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Anche in Croazia, come in gran parte dei paesi del mondo, il governo ha imposto lo stop a tutte le cerimonie civili e religiose ma anche in quel paese qualcuno ha sfidato i divieti: un parroco di Spalato, ad esempio, ha deciso di celebrare ugualmente la messa di Pasqua nella parrocchia di San Leopoldo Bogdan Mandić a Sirobuja, quartiere della città croata. Ad accorgersi della funzione religiosa è stata la giornalista Živana Šušak Živković del Dalmatinski portal, che ha "fiutato" la portata della notizia e deciso di documentare quello che stava accadendo rimediando, però, una violenta aggressione da parte di un paio di fedeli.

La celebrazione della messa era stata annunciata ieri su Facebook dal sacerdote, don Josip Delaš, che già la settimana scorsa aveva provato a celebrare la messe nella Domenica delle Palme. In quel caso la liturgia era stata interrotta da un intervento della polizia, alla quale il parroco aveva risposto con una bordata di insulti rimediando una denuncia per aver infranto le norme sanitarie di contrasto all’epidemia e per violazione della quiete pubblica. Non soddisfatto, il prete ha organizzato un'altra messa per la giornata di Pasqua alla quale hanno èartecipato anche dei giornalisti determinati a riprendere il tutto.

Una di queste, Živana Šušak Živković, che ha ripreso la messa in diretta dal suo cellulare, è stata aggredita fisicamente da due fedeli, che sono stati poi tratti in arresto e condotti in questura. La polizia sta indagando, nel frattempo il parroco è stato denunciato una seconda volta. “Ancora una volta – ha dichiarato l’arcivescovo di Spalato e Makarska, Marin Barišić – esprimiamo rammarico e vogliamo scusarci per il comportamento del nostro sacerdote Josip Delaš. L’incidente di stamattina certamente non contribuisce alla celebrazione cristiana della Pasqua. Noi già il 7 aprile abbiamo invitato i sacerdoti della nostra arcidiocesi ad astenersi dalla celebrazione di funzioni religiose”.

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