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Crisi ucraina, Putin telefona a Obama: soluzione diplomatica nel mirino

il presidente russo ha telefonato a quello americano, che ha chiesto il ritiro delle truppe dal confine e garantito la sicurezza dei cittadini russofoni in Crimea.
A cura di D. F.
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Obama perplesso con Putin durante un summit
Obama perplesso con Putin durante un summit

Il presidente russo Vladimir Putin ha telefonato nella serata di ieri a Barack Obama, in visita in Arabia Saudita. I due hanno discusso per un'ora della questione ucraina: il presidente degli Stati Uniti ha ribadito la proposta di schierare osservatori internazionali dell'Osce che assicurino da un lato la protezione dei cittadini russofoni in Crimea, dall'altro il rientro delle truppe di Mosca nelle basi militari. Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha dichiarato: "Il presidente Obama ha sottolineato al presidente Putin che gli Usa continuano a sostenere un percorso diplomatico in stretta consultazione con il governo ucraino e a sostegno del popolo ucraino con l'obiettivo di una de-escalation (allentamento della tensione) della crisi". Quel che è certo, ad ogni modo, è che la telefonata tra i due capi di stato fa segnare una importante distensione della tensione.

Nella giornata di ieri Obama aveva ripetuto le sue accuse alla Russia, che da giorni ha ammassato decine di migliaia di soldati ai confini con l'Ucraina. Il presidente USA ha chiesto il rientro delle truppe, mentre dal Cremlino hanno più volte ribadito che non esiste nessun pericolo di invasione. In questo quadro è tornato sulla scena l'ex presidente Viktor Yanukovich, che ieri ha avanzato una proposta piuttosto discuitibile. Quella, di fatto, di un'estensione del "modello Crimea", ovvero di un referendum tra tutte le regioni, perché decidano autonomamente quale debba essere il loro status in Ucraina: "In qualità di presidente che sta con voi con tutto se stesso, sollecito ogni cittadino ucraino: non arrendetevi agli impostori! Chiedo un referendum sullo status di tutte le regioni che compongono l'Ucraina".

In questo quadro il nuovo governo ucraino si prepara a fronteggiare un eventuale impatto con la Russia: il Parlamento ha infatti innalzato a 55 anni l'età per essere richiamati alle armi con un provvedimento – approvato da 267 deputati (226 i voti necessari) – che prevede che i cittadini ucraini di età compresa tra i 40 e i 55 anni "realizzeranno il loro dovere costituzionale di difendere l'integrità territoriale dell'Ucraina".

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