Crisi tra Russia e Ucraina, la guerra potrebbe scoppiare a giorni dopo i colloqui con la Nato
Si alza la tensione tra Russa e Ucraina dopo il cyberattacco ai siti istituzionali di Kiev che ha lasciato i cittadini senza denaro, energia elettrica e riscaldamento. Il ministero della Trasformazione Digitale ucraino aveva fatto sapere nella giornata di ieri 16 gennaio che "le prove raccolte indicano che dietro l'attacco informatico c'è Mosca". "La Russia – fa sapere il ministero nel comunicato diffuso – continua a condurre una guerra ibrida contro l'Ucraina dal 2014". L'inasprimento definitivo del conflitto tra Ucraina e Russia appare ormai inevitabile al resto del mondo. La Gran Bretagna ritiene che un'invasione da parte delle forze armate russe sia da temere per i prossimi giorni soprattuto dopo l'attacco informatico.
La prossima settimana appare cruciale per il mantenimento della pace. L'interruzione dei dialoghi con la Nato rendono concrete le preoccupazioni dell'Osce che ha paventato il rischio guerra in Europa. La Russia aveva dichiarato i dialoghi "infruttuosi" dopo che la Nato si era rifiutata di escludere Kiev dall'alleanza. Nel farlo, la Nato ha ribadito di essere "coesa sulla difesa del principio fondante di rispetto della sovranità territoriale". "Siamo anche pronti a difenderci a vicenda" ha dichiarato Stoltenberg. Gli Stati Uniti si sono invece definiti "pronti a tutti gli scenari". Il New York Times nel frattempo ha fatto sapere che il Cremlino sta valutando l'ipotesi di spostare le sue armi nucleari non lontano dalle coste americane.
Secondo le autorità ucraine, Vladimir Putin non solo ha programmato un'offensiva simile a quella della Crimea del 2014, ma sta anche provando a minare la tenuta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sfruttando i cyberattacchi. Fermando il lavoro del settore pubblico, secondo le autorità Putin starebbe incentivando i cittadini a perdere la fiducia nelle istituzioni, aizzando presto o tardi vere e proprie rivolte. "Tutti i dati personali sono protetti in modo affidabile nei registri statali" ha fatto sapere il ministero della Trasformazione Digitale nella nota.
Nonostante le tensioni, la Russia cerca di mostrasti accomodante, rassicurando sulle "intenzioni di pace" del Paese. "Troppa tensione sulla frontiera" ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alla Cnn. "Per questo lavoriamo per ricevere una risposta diretta alle nostre preoccupazioni, una risposta estremamente specifica" ha concluso riferendosi all'incontro avvenuto con la Nato e con gli Stati Uniti per non estendere l'Alleanza all'Ucraina. L'ex paese sovietico accusa e punta il dito contro le forze armate russe ancora presenti sulla frontiera. Non crede alle promesse di non belligeranza e nonostante la freddezza mostrata al tavolo delle trattative, neppure Stati Uniti e Nato sembrano crederci.