Crisi Russia-Ucraina, Biden: “L’invasione di Mosca è imminente, potremmo muovere delle truppe”
Sale ancora la tensione tra Stati Uniti e Russia al culmine della crisi sull'Ucraina. Il Presidente USA Joe Biden ha infatti annunciato che potrebbe considerare sanzioni personali contro Vladimir Putin se quest'ultimo dovesse decidere di invadere l'Ucraina. Ma non solo. Il capo della Casa Bianca ha infatti aggiunto: "Potremo muovere alcune truppe a breve". L'impegno dei militari statunitensi, dunque, stavolta è stato esplicitamente evocato. Secondo Biden, infatti, un'invasione russa dell'Ucraina è "imminente", anche se continuano gli sforzi diplomatici per disinnescare la crisi. "Abbiamo detto che era imminente, resta imminente", ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki citata dai media americani, "ma ancora una volta, non possiamo fare una previsione su quale decisione prenderà il presidente Putin. Siamo ancora impegnati in discussioni e negoziati diplomatici".
Dall'UE possibili sanzioni alla Russia
Di segno decisamente opposti le parole di Alexei Reznikov, ministro della Difesa di Kiev, secondo cui una minaccia di invasione dell'Ucraina da parte della Russia "al momento non esiste". "Ci sono scenari rischiosi, sono possibili in termini di probabilità in futuro – ha aggiunto Reznikov – Ma ad oggi una tale minaccia non esiste". Nel frattempo, un portavoce della Commissione Ue ha parlato di "conseguenze politiche forti" e "massicce" sanzioni alla Russia in caso di attacchi all'Ucraina. Oggi il presidente francese Emmanuel Macron si è intanto recato a Berlino per discutere con il cancelliere tedesco Scholz una posizione comune europea. Domani è previsto un incontro tra russi, ucraini, francesi e tedeschi, mentre entro weekend è atteso un colloquio fra Macron e Putin. "C'è una forte unità tra gli Stati membri e i nostri partner internazionali" con la "determinazione a essere pronti. Il lavoro è molto avanzato per poter mettere in atto un forte deterrente e misure robuste nel caso il dialogo non abbia successo" e non ci sia una de-escalation dalla Russia, ha detto un portavoce della Commissione Ue interpellato sulle ipotetiche sanzioni alla Russia sulla crisi ucraina. "Se si imbarca in future violazioni della sovranità territoriale ucraina o in aggressioni reagiremo in maniera molto forte, ci saranno conseguenze politiche forti e saranno inflitti massicci costi economici all'aggressore".
Il braccio di ferro ai confini con l'Ucraina
Da alcuni mesi la Russia ha iniziato a schierare oltre di 100mila soldati e importanti armamenti lungo il confine con Kiev. Il timore è quello di una possibile invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Finora gli sforzi diplomatici per fermare l'escalation si sono rivelati nulli. Vladimir Putin ha chiesto alla Nato di ritirare le proprie truppe da Bulgaria, Romania e dagli altri Stati ex comunisti dell’Europa orientale, negando di aver intenzione di invadere l’Ucraina. A loro volta gli USA pretendono il ritiro dei militari russi al confine orientale ucraino intensificando le consegne di armamenti all’Ucraina.