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Conflitto Israelo-Palestinese

Crisi in Medio Oriente, Israele attacca il sud del Libano, Hezbollah risponde con 320 missili e droni

L’esercito israeliano ha lanciato la scorsa notte quelli che ha definito “attacchi preventivi” verso il Libano per “prevenire attacchi di Hezbollah su larga scala”. Il gruppo armato libanese ha risposto con 320 missili e droni. Sale la tensione in Medio Oriente.
A cura di Davide Falcioni
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L'esercito israeliano ha lanciato quelli che ha definito "attacchi preventivi" verso il Libano per "prevenire attacchi di Hezbollah su larga scala" e ha invitato la popolazione libanese ad allontanarsi dalle zone in cui opera l'organizzazione. L'offensiva – sostiene l'IDF – è stata lanciata dopo aver rilevato preparativi da parte dei miliziani sciiti. Un avviso in lingua araba ai residenti del Libano meridionale avverte: "Stiamo monitorando i preparativi di Hezbollah per effettuare attacchi su larga scala sul territorio israeliano vicino alle vostre case. Siete in pericolo. Stiamo attaccando ed eliminando le minacce di Hezbollah".

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Nelle ore successive sono scattati i raid dell'aviazione dello stato ebraico, che ha affermato di aver preso di mira e distrutto alcune basi missilistiche e altri target nemici e causando almeno un morto e quattro feriti. Le autorità israeliane hanno anche chiuso, e poi riaperto, l'aeroporto di Tel Aviv.

"Questa mattina all'alba abbiamo scoperto i preparativi di Hezbollah, che era pronto ad attaccare Israele, abbiamo dato ordine all'esercito di agire subito per eliminare la minaccia. L'IDF sta operando con forza, ha distrutto decine di razzi diretti al nord. Chiedo ai cittadini di Israele di seguire le indicazioni di sicurezza", ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu nella riunione del Gabinetto di sicurezza conclusa alle 8:36 ora locale, le 7:36 ora italiana. "Colpiamo chi ci colpisce", ha aggiunto Netanyahu.

La risposta di Hezbollah non si è fatta attendere: il partito armato libanese, stretto alleato dell'Iran, ha infatti ordinato un massiccio attacco lanciando circa 320 razzi e droni verso il nord di Israele nelle ultime ore. In una dichiarazione, Hezbollah afferma di aver preso di mira 11 basi militari nel nord di dello stato ebraico nel quadro di un'azione organizzata in risposta all'uccisione, il mese scorso, del comandante militare del gruppo armato, Fuad Shukr, a Beirut.

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Hezbollah ha poi chiarito in una nota che la "prima fase" del suo attacco contro Israele è stata completata, affermando che si trattava proprio di una rappresaglia all'uccisione del comandante Shukr. Anche il ministro degli Esteri israeliano Katz ha dichiarato di "non cercare una guerra totale" nella regione. In una nota condivisa su X, ha spiegato che il Paese sta "agendo per proteggere i suoi cittadini e il suo territorio" da quello che definisce un "asse del male" guidato dall'Iran. La dichiarazione prosegue affermando che Israele "agirà in base agli sviluppi sul campo".

Un'intensificazione degli scontri tra Israele ed Hezbollah era ampiamente attesa dopo l'uccisione di Fuad Shukr il mese scorso. La situazione, come osserva Al Jazeera, sembra tuttavia destinata a restare sotto controllo a dimostrazione che "entrambe le parti stanno mantenendo le distanze" e intenderebbero evitare di andare verso una guerra totale. "Tutte le parti coinvolte, tra cui Israele, Hezbollah, Iran e Stati Uniti, stanno cercando di evitare un'escalation perché il prezzo di una guerra sarebbe enorme". A questo punto sarà determinante quello che accadrà nelle prossime ore per capire se l'escalation verrà contenuta o meno.

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