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Crisi in Iraq: USA e Iran non collaboreranno contro i quaedisti

Stamane si era diffusa la notizia di un incontro tra i funzionari dei due Paesi a Vienna per discutere un eventuale intervento militare in Iraq. Notizia smentita dal portavoce della Casa Bianca, Josh Earnst.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE – Smentita collaborazione USA-Iran – Gli Stati Uniti in Iraq non parteciperanno ad azioni militari coordinate con l'Iran. Lo ha ha fatto sapere il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnst. Il presidente Barack Obama incontra lunedì sera il team per la sicurezza nazionale per fare il punto sulla situazione in Iraq.

Stati Uniti e Iran – rivali di lungo corso – potrebbero collaborare per arginare l'avanzata quaedista in Iraq. I due paesi da giorni stanno discutendo su un eventuale intervento militare congiunto all' scopo di respingere i combattenti sunniti che, dopo aver occupato la gran parte delle principali città del nord, si apprestano a puntare sulla capitale Baghdad. . Secondo il Wall Street Journal, che ha citato alti funzionari alla difesa USA, Washington e Teheran potrebbero dare il via a un'operazione congiunta, mirata a respingere l'avanzata dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante.

Crisi in Iraq: dialoghi a Vienna tra USA e Iran

Secondo il Wall Street Journal un canale diplomatico tra USA e Iran potrebbe essere aperto nei prossimi giorni a Vienna, dove sono stati programmati incontri tra alti funzionari americani, iraniani e di altre potenze mondiale allo scopo di analizzare lo sviluppo nucleare di Teheran. All'appuntamento prenderà parte – secondo quanto confermato dal dipartimento di Stato – anche il vice segretario di Stato Bill Burns.

Crisi in Iraq: ritirato personale diplomatico statunitense da Baghdad

Lindsey Graham, senatore statunitense, aveva rivelato ieri che gli USA stanno cercando un accordo con l'Iran al fine di scongiurare il crollo del governo iracheno. Intervistato dalla CBS aveva detto: "Stiamo probabilmente andando a cercare il loro aiuto per tenere Baghdad". Nel frattempo il personale "non indispensabile" dell'ambasciata americana a Bagdad è stato fatto rientrare in patria, mentre le misure di sicurezza sono state decisamente intensificate.

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