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Crisi Rublo, Putin all’attacco dell’Occidente: “vuole incatenare l’orso russo”

“L’espansione della Nato è un nuovo muro, ci vogliono vassalli”, tuona il presidente russo. E intanto rassicura: “abbiamo le risorse sufficienti per affrontare la crisi, la supereremo in due anni”.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ tornato a parlare in pubblico Vladimir Putin. Dopo giorni di silenzio, mentre il rublo crollava, il Presidente russo è apparso giovedì a mezzogiorno alla Camera del commercio di Mosca e davanti alle tv russe per rassicurare i cittadini in collegamento da varie parti del Paese: “L’economia russa si riprenderà” ma “potrebbero volerci due anni per uscire dalla crisi”. Complice un mix di bassi prezzi del petrolio, sanzioni dall’occidente per la crisi ucraina e problemi economici globali, la Russia è sempre più indirizzata verso la recessione. Il rublo quest’anno ha perso il 46% nei confronti del dollaro.

La crisi in Russia è il risultato dell’annessione della Crimea? “No, del desiderio dei russi di difendere la loro sovranità”, dice Putin che poi accusa l’Occidente di voler “mettere al guinzaglio” l’orso russo anche se questo si nutre “solo di miele e bacche”. “Abbiamo cercato di aprirci all’Occidente, ma siamo stati respinti”, ha affermato il leader del Cremlino. “I nostri partner hanno deciso che loro sono un impero e tutti gli altri i loro vassalli da schiacciare”, ha lamentato Putin, che ha anche denunciato come l’Occidente abbia eretto un altro Muro di Berlino “virtuale” con la Russia: “Il muro di Berlino è crollato, ma si costruiscono nuovi muri nonostante i nostri tentativi di collaborare. L’espansione della Nato non è forse un muro, un muro virtuale?”

Il presidente russo ha poi ammesso la presenza dei volontari russi nell'Est dell'Ucraina a fianco del separatisti anti-Kiev, pur rifiutandosi di definirli mercenari. "Le persone che compiono il loro dovere seguendo il proprio cuore o che volontariamente prendono parte a combattimenti, compresi quelli nel sud-est dell'Ucraina, non sono mercenari", ha detto Putin rispondendo a una domanda del corrispondente a Mosca dell'agenzia ucraina Unian sulla presenza di russi a fianco dei ribelli ucraini. Per fare questo, "non ricevono denaro”. E’ giunta poi voce del fermo di otto persone da parte dalla polizia nei pressi nel centro congressi dove si è tenuta la maxi conferenza stampa: “Volevamo fare una conferenza stampa alternativa ponendo a Putin le domande che nessuno gli farà” hanno spiegato.

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