Credit Suisse aiutava a evadere il Fisco Usa: ammette la colpa e paga 2,6 miliardi

Credit Suisse si è dichiarata colpevole di aver aiutato i suoi clienti ad evadere il Fisco statunitense e ha patteggiato con Washington il pagamento di una sanzione da 2,6 miliardi di dollari per chiudere l'indagine delle autorità Usa. La Banca elvetica, infatti, era entrata nel mirino delle autorità americane che la accusavano di aver cospirato per aiutare i ricchi americani a evadere le tasse per un totale di circa 10 miliardi di dollari. L'inchiesta era arrivata a febbraio ed erano coinvolti circa 22mila cittadini americani agganciati attivamente dalla banca elvetica direttamente negli Usa dietro la promessa di segretezza assoluta. In base all'accordo raggiunto con le varie autorità Usa, però, il contenzioso sarà cancellato dietro pagamento di una forte penale. Nel dettaglio il dipartimento di Giustizia americano incasserà 1,7 miliardi di dollari, il dipartimento Servizi finanziari di New York riceverà 715 milioni di dollari e la Fed infine 100 milioni di dollari.

La banca evita il peggio – Con questa transazione l'amministrazione americana rientra di parte dei capitali persi, mentre Credit Suisse evita il peggio. Con l'accordo infatti il top management resta al proprio posto e alla banca non sarà revocata la licenza come già annunciato dalle autorità bancarie dello stato di New York. "Credit Suisse ha cospirato per aiutare i cittadini americani a nascondere i propri asset offshore al fine di evadere le tasse" ha spiegato il segretario alla Giustizia americano, Eric Holder, aggiungendo: "Quando una banca è impegnata in una tale cattiva condotta, deve attendersi di essere perseguita penalmente dal Dipartimento di Giustizia".