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Crea manichini con volti dei correntisti e ruba soldi col riconoscimento facciale sull’app bancaria

Secondo l’accusa, il 34enne fotografava o comunque recuperava foto ad alta risoluzione delle vittime e poi le stampava sui dei manichini che poi utilizzava per accedere all’applicazione di mobile banking in Brasile.
A cura di Antonio Palma
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Apparentemente era tutto regolare, l’utente si collegava all’app della sua banca e sfruttando il riconoscimento facciale faceva operazione di vario genere, peccato però che in realtà non era il correntista a fare quelle operazioni ma un truffatore che, sfruttando la stessa tecnologia, si era fatto passare per proprietario dei vari conti correnti presi di mira riuscendo intascare una cospicua soma.

L’incredibile truffa arriva da San Paolo, in Brasile, dove nelle scorse ore la polizia locale ha arrestato il presunto truffatore. Secondo l’accusa, il 34enne fotografava o comunque recuperava foto ad alta risoluzione delle vittime e poi le stampava sui dei manichini che poi utilizzava per accedere all’applicazione di mobile banking.

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Le autorità hanno arrestato l'individuo venerdì nella sua casa nel comune di Barueri, nella regione metropolitana di San Paolo, dove durante la perquisizione hanno trovato e sequestrato una catasta di foto delle vittime prese di mira ma anche munizioni per un'arma da fuoco e svariati strumenti per mettere in atto truffe bancarie come lettori di carte di credito e documenti falsi.

In una cassaforte vi erano inoltre decine e decine di documenti e carte di identità contraffatte. Nelle immagini dell'operazione registrate dai poliziotti si vede come il sospettato sia riuscito a posizionare delle immagini su un manichino artigianale che infine gli ha permesso di mettere in atto la truffa senza essere scoperto.

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Invece di digitare il nome utente e la password del titolare dell'account, il truffatore infatti selezionava l'opzione del riconoscimento facciale e posizionava un cellulare davanti al manichino per accedere all'account e poter operare sul conto. Gli agenti non hanno reso noto l’ammontare delle truffe ma la principale operazione pare fosse quella di chiedere dei mini prestiti o aprire piccoli finanziamenti in modo da destare meno sospetti nelle vittime.

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