Crateri misteriosi in Siberia. Ecco la spiegazione (definitiva)?
I tre crateri misteriosi apparse all'inizio di questo mese nel nord della Siberia hanno innescato una serie di teorie sulla loro formazione. Si va dai meteoriti, ai missili, anche di uno scherzo messo in piedi da qualcuno, lo scioglimento del permafrost a causa dei cambiamenti climatici che ha a sua volta provocato un rilascio di gas metano a cui è seguita un'eruzione. E c’è addirittura chi arriva a parlare di alieni. Ora, uno scienziato crede di avere una spiegazione più concreta. I crateri, secondo quanto affermo il geofisico Vladimir Romanovsky, sarebbe stati generati da una dolina carsica (anche detta ‘sinkhole’, cioè un buco nel terreno creato dalle erosioni e dal drenaggio dell'acqua in una cavità sotterranea) esplosa verso l'esterno invece di collassare verso l'interno. La sua teoria è sostenuta dalle recenti riprese in elicottero del primo foro nella regione settentrionale di Yamal che rivelano un cumulo di terriccio che sembra essere fuoriuscito dal cratere.
“L'acqua all'interno del primo cratere probabilmente proviene da scioglimento del permafrost o del ghiaccio” ha affermato Romanovsky, professore della University of Alaska Fairbanks, a LiveScience. Ha spiegato che “mentre la maggior parte delle foibe inghiottiscono il materiale crollato all'interno, questa in realtà è esplosa verso l’esterno”. E’ un fenomeno che “non esiste neanche nella letteratura scientifica. Abbiamo a che fare con qualcosa di nuova” ha spiegato il professore. Tuttavia, la teoria di Romanovsky, non spiegherebbe perché il bordo del cratere ha una forma così rotonda o da dove il gas proveniva per alimentare un tale eruzione. Dopo quello scoperto nella regione settentrionale dello Yamal, che ha lasciato perplessi gli studiosi, altri due crateri sono apparsi nella stessa zona: il primo nella stessa regione, l'altro nella penisola Taymyr, ad est di Yamal, nella regione di Kransoyark.