Covid, perché per i virologi inglesi in autunno arriverà una “tempesta perfetta”
In autunno potrebbe arrivare una vera e propria tempesta perfetta causata da un nuovo picco di casi Covid che potrebbe essere "devastante" per il Regno Unito.
È questo l'allarme lanciato dagli esperti inglesi, come riporta il quotidiano The Mirror, che puntano il dito non solo contro il calo generalizzato dei test, ma anche sulla sorveglianza inadeguata di nuove, possibili varianti immuno-evasive.
Secondo gli ultimi dati disponibili, la percentuale di persone risultate positive al Coronavirus è aumentata del 37% in Inghilterra nella settimana terminata il 17 settembre, quando circa una persona su 65 ha avuto il virus. È comunque molto al di sotto dei 3,8 milioni di infezioni settimanali registrate all'inizio di luglio e raggiunte con il picco dell'ondata di Omicron BA.4 e BA.5, anche se si comincia a notare una crescita del numero delle ospedalizzazioni.
In tutto il Paese sono otto gli ospedali che hanno dichiarato criticità, dopo essere stati costretti a cancellare alcuni interventi e aver chiesto alle persone di evitare di recarsi al pronto soccorso a meno di situazioni di emergenza.
Il professor Tim Spector, co-fondatore dell'app Covid ZOE, in particolare, è convinto che il Regno Unito sia già all'inizio della nuova ondata della pandemia.
"Sembra che siamo all'inizio di un nuovo picco di contagi – ha spiegato all'Indipendent -. Molte persone stanno ancora usando le linee guida del governo sui sintomi che però sono sbagliati. Al momento, il Covid inizia in due terzi delle persone con mal di gola. La febbre e la perdita dell'olfatto sono davvero rare: il che potrebbe portare tante persone anziane a pensare di non avere il Covid. Ma, credendo sia una comune influenza, non si sottopongono a tampone".
Non solo. Secondo Spector, i primi dati disponibili mostrano che nuove sottovarianti di Omicron stanno diventando immuno-evasive e potrebbero causare "problemi reali" nel Regno Unito con l'avvicinarsi dell'inverno.
Anche il professore Lawrence Young, virologo dell'Università di Warwick, ha spiegato che due sottovarianti di Omicron – note come BA.2.75.2 derivata da BA.2 e BQ1.1 derivata da BA.5 – stanno causando preoccupazione nei primi dati, mostrando segni di essere in grado di sfuggire al sistema immunitario. "Il che significa che non siamo ancora fuori pericolo", ha aggiunto.
Per questo, entrambi gli esperti hanno chiesto al governo maggiore responsabilità in vista dei freddi mesi invernali, chiedendo addirittura che si torni a indossare le mascherine negli spazi al chiuso, scarsamente ventilati e affollati.