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Covid 19

Covid, nonostante il boom di casi il premier svedese conferma: “La nostra strategia non è cambiata”

Il primo ministro svedese Stefan Lofven ha fatto sapere che nulla cambierà, nonostante la recente introduzione di restrizioni più severe. “Posso capire l’impulso di chiedere: la strategia è cambiata? No, in sostanza è esattamente la stessa: assicurarci di mantenere la diffusione il più bassa possibile”.
A cura di Davide Falcioni
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Nonostante l'ammissione del Re svedese Carl XVI Gustaf – che in un'intervista rilasciata la scorsa settimana ha definito "un fallimento" la strategia del governo per contenere i contagi – il primo ministro del paese scandinavo Stefan Lofven ha fatto sapere che nulla cambierà, nonostante la recente introduzione di restrizioni più severe. "Posso capire l'impulso di chiedere: la strategia è cambiata? No, in sostanza è esattamente la stessa: assicurarci di mantenere la diffusione il più bassa possibile", ha dichiarato Lofven all'emittente SVT. "Ovviamente – ha sottolineato – bisogna essere in grado di apportare modifiche, a seconda della situazione". La Svezia ha fatto notizia in tutto il mondo per la sua decisione di combattere la pandemia introducendo misure prevalentemente non coercitive e non imponendo mai i lockdown visti altrove in Europa.

Ma di fronte a una forte seconda ondata e un numero di morti ancora una volta in rapido aumento, il paese ha imposto misure più stringenti durante l'autunno, in particolare un divieto di riunioni pubbliche di più di otto persone e una raccomandazione a limitare le interazioni sociali a una ristretta cerchia. Ieri, per la prima volta durante la pandemia, il governo ha vietato l'ingresso di cittadini dalla Danimarca per evitare che lo shopping natalizio sia occasione di diffusione dei contagi. Venerdì scorso sono state introdotte invece nuove misure, tra cui il divieto di vendita di alcolici dopo le 20:00 e una raccomandazione a indossare mascherine sui mezzi pubblici. Inoltre fino al 24 gennaio tutti gli impiegati pubblici lavoreranno da casa quando possibile, gli allievi delle scuole superiori seguiranno le lezioni a distanza, mentre centri sportivi pubblici, piscine e musei rimarranno chiusi. Centri commerciali, palestre e negozi dovranno infine limitare il numero di clienti.

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