Covid in Olanda, gli ospedali si preparano al codice nero: dovranno decidere chi salvare
La quarta ondata della pandemia di Covid-19 sta travolgendo con violenza anche l'Olanda. Al punto che, dopo l'aumento del numero di contagi e ricoveri, gli ospedali si stanno preparando ad adottare il cosiddetto "codice nero", il protocollo di massima emergenza, realizzato nel 2020 dalla federazione dei medici KNMG e dalla Federation of Medical Specialists (FMS), che potrebbe dover diventare una opzione se la situazione dovesse peggiorare.
A questo scenario si arriverebbe nel caso in cui non fossero più disponibili posti letto in terapia intensiva e i medici sarebbero costretti a decidere chi salvare. Al momento, sottolineano i media locali, non c'è ancora questa possibilità, ma il repentino aumento delle infezioni potrebbero presto rappresentare un problema.
Cosa prevede il protocollo Codice nero in Olanda
Generalmente i medici devono agire secondo il protocollo basato su tre principi etici: uguaglianza, giustizia e volontà di salvare quante più vite possibili. E i pazienti dovrebbero essere trattati allo stesso modo ovunque nei Paesi Bassi. Ma, nel caso di codice nero, le cose cambiano. Lo stato medico di un paziente non è più il fattore più importante. Vengono quindi esaminati alcuni principi non medici. Quando il protocollo di emergenza entra in vigore, i medici continueranno a fornire aiuto ai pazienti in base all'ordine di arrivo, ma se ciò diventasse difficile verrà data priorità alle persone che devono rimanere in terapia intensiva solo per un breve periodo.
Ancora, priorità verrà data nell'assegnazione dei posti letto in terapia intensiva agli operatori sanitari che abbiano avuto contatti a rischio con positivi al Covid e che non siano stati in grado di proteggersi adeguatamente a causa della mancanza di dispositivi di protezione. Ma i medici dovrebbero tener conto anche dell'età dei pazienti. I più giovani dovrebbero avere la precedenza sui più anziani.
La situazione Covid in Olanda
Anche l'Olanda, come buona parte dei paesi europei, dalla Germania all'Austria, fino a Romania e Bulgaria, sta attraverso la quarta ondata della pandemia di Covid-19 con numeri mai registrati prima. Il National Institute for Health (RIVM) ha registrato giovedì scorso il record di oltre 23mila nuovi casi nelle 24 ore precedenti, in aumento rispetto al precedente massimo giornaliero di circa 13mila contagi raggiunto nel dicembre 2020. Il tasso di vaccinazione della popolazione adulta è pari 68,7% in tutti i Paesi Bassi, leggermente al di sopra della media europea, il che sta consentendo di mantenere contenuta la pressione, ma le cose potrebbero presto cambiare. Almeno, è questo l'allarme dei virologi del Paese.
Il governo all'inizio di novembre ha reintrodotto l'uso della mascherina obbligatorio nei negozi e lo scorso fine settimana un lockdown parziale, compresa la chiusura di bar e ristoranti dopo le 20:00, che ha provocato una serie proteste. I disordini, partiti venerdì scorso da Rotterdam, ci sono stati oltre che ad Amsterdam anche a Enschede, Leeuwarden e Tilburg, secondo i media locali. I manifestanti hanno acceso fuochi d'artificio e vandalizzato proprietà private. Più di 100 persone sono state arrestate in tutto il paese e almeno 12 persone sono rimaste ferite durante questi tre giorni di proteste.