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Covid 19

Covid in Cina, dopo Shanghai scoppia l’allarme a Pechino: al via a test a tappeto a Chaoyang

Dopo Shanghai sale l’allarme Covid a Pechino: dopo la registrazione di decine di casi nel distretto di Chaoyang, cuore della Capitale cinese, saranno sottoposti a test tutti gli abitanti dell’area e le scuole resteranno chiuse.
A cura di Ida Artiaco
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Non solo Shanghai. Anche Pechino è in piena emergenza Covid-19 dopo l'aumento delle infezioni dovuto alla diffusione della variante Omicron. Per questo, tutte le persone che risiedono e lavorano nel distretto di Chaoyang, il cuore della Capitale cinese, saranno sottoposte a test lunedì, mercoledì e venerdì. Lo ha riferito il network statale Cctv, in merito alle decisioni delle autorità sanitarie dopo che la città di oltre 23 milioni di abitanti ha visto un balzo di casi locali focalizzati proprio a Chaoyang, dove nel conteggio dal 22 aprile sono stati segnalati 26 contagi sui 41 totali della città. Di questi, nove sono studenti di una scuola media, altri due si trovano nel distretto di Shunyi e uno in quello di Fangshan. "I risultati epidemiologici preliminari hanno mostrato che il virus è rimasto ignorato per una settimana, dobbiamo agire con urgenza", hanno riferito le autorità, impegnate a perseguire la politica di tolleranza zero nei confronti del virus, mettendo a dura prova la tenuta economica del Paese e il morale dei residenti.

Il funzionario sanitario Pang Xinghuo ha affermato che le osservazioni preliminari suggeriscono che il Covid si è "diffuso invisibilmente" nella Capitale ormai da una settimana, colpendo "scuole, gruppi di turisti e molte famiglie". Per questo, sempre a Chaoyang, l'area al momento più a rischio, sono state anche sospese le lezioni: studenti e docenti dovranno sottoporsi a tre test entro la prossima settimana. "Il rischio di una trasmissione continua e nascosta è alto e la situazione è drammatica", ha rincarato la dose Tian Wei del Comitato municipale del partito di Pechino in conferenza stampa. "L'intera città deve agire immediatamente", ha aggiunto. Intanto, la popolazione, in vista dell'eventuale introduzione di misure restrittive, è corsa ai ripari, facendo scorta di cibo e altri beni di prima necessità.

Tuttavia, la situazione epidemica potrebbe non diventare così grave come a Shanghai, ha detto al Global Times Wang Yuedan, professore del Dipartimento di Immunologia dell'Università di Pechino. Secondo l'esperto la Capitale, a differenza di Shanghai, in lockdown dallo scorso 28 marzo, ha sempre adottato misure di prevenzione più stabili, in particolare nella conduzione di test dell'acido nucleico su larga scala e nella gestione del flusso di popolazione. Inoltre, a differenza dell'inverno, che ha aiutato la diffusione del virus, il clima a Pechino negli ultimi giorni è caldo il che potrebbe aiutare a far tornare sotto controllo il numero di infezioni. "La chiave per estinguere questo ciclo di riacutizzazioni è capire la via di trasmissione e ridurre le infezioni nelle comunità", ha aggiunto.

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