Costruire scuole per combattere la pirateria in Somalia (VIDEO)
L'educazione scolastica è alla base di ogni Paese che voglia evolversi culturalmente e democraticamente. Tale concetto vale anche e soprattutto per le nazioni povere nelle quali le giovani generazioni non vedono un futuro roseo e, pertanto, spendono la loro vita in organizzazioni criminali e, purtroppo, nella prostituzione, per quanto riguarda soprattutto le ragazze. A queste problematiche, se ne aggiunge un'altra non meno importante: la pirateria.
Aumentare il numero di scuole e diffondere l'istruzione per dire ‘no' alla pirateria: l'Unione Europea investe in Somalia e stanzia 400 milioni di euro per innalzare il livello medio di istruzione della popolazione, in modo da garantire un avvenire migliore ai ragazzi che intraprendono un percorso formativo. L'intento è quello di evitare che i giovani diventino malviventi, criminali o, peggio ancora, pirati. Lo Stato del Puntland, situato a settentrione della Somalia, è uno dei territori nei quali sono assaltate maggiormente le navi che attraversano l'Oceano Indiano.
Vivere in un mondo civile, grazie alla scuola: Mohamed Sabu, capo del programma lanciato dall'UE, ha dichiarato che si mettono a disposizione dei ragazzi competenze specifiche e che "le conoscenze acquisite li aiuteranno a trovare un lavoro onesto". Anche se questa è un'iniziativa importante, sicuramente la criminalità e la pirateria non si combattono in un giro di pochi mesi, anche perché bisogna considerare anche il fatto che gli istituti scolastici presenti in Somalia sono ancora pochissimi. Ad aggravare la situazione è la scarsa formazione degli insegnanti: per questi motivi, vanno diffusi in modo capillare i luoghi di apprendimento e aiutati gli educatori ad ottenere una preparazione completa.