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“Costretti a scegliere tra morire di fame o fucilati”, i terribili racconti dalla Corea del nord

Alcuni residenti di Pyongyang hanno rivelato situazioni drammatiche nel Paese asiatico in mano alla rigida dittatura del leader Kim Jong-un. Intere famiglie morte di fame e numerose esecuzioni di chi cerca di fuggire: “Siamo bloccati qui in attesa di morire”
A cura di Antonio Palma
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Mentre le autorità nordcoreane continuano a impegnarsi in test militari costosissimi per la costruzione di missili balistici con portata nucleare e a mostrare al mondo la loro potenza bellica, In Nord Corea si continua a morire di fame senza nessuna possibilità di contestazione né di fuga per cercare un futuro migliore altrove. La conferma arriva da alcune testimonianze raccolte di un'inchiesta della Bbc in collaborazione con una organizzazione di rifugiati nordcoreani che gestisce una rete di informatori nel Paese asiatico.

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“Siamo costretti a scegliere se morire di fame o essere fucilati dalle autorità per aver cercato di fuggire dal Paese”, raccontano infatti alcuni residenti di Pyongyang, rivelando situazioni drammatiche nel Paese in mano alla rigida dittatura del leader Kim Jong-un.

Il Paese sotto uno dei regimi più ferrei del mondo, da cui trapela sempre molto poco, sarebbe ancora alle prese con una carestia terribile dove intere famiglia muoiono letteralmente di fame in casa. Una donna che vive nella capitale nord coreana, ad esempio, ha rivelato che una famiglia di tre persone è morta di fame a casa senza che nessuno si prendesse cura di loro.  "Abbiamo bussato alla loro porta per dar loro dell'acqua, ma nessuno ha risposto", ha rivelato la donna.

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Stessi racconti drammatici, con mancanza di ogni tipo di cibo, arrivano anche da altre zone più remote del Paese. "All'inizio avevo paura di morire di Covid, ma poi ho iniziato a preoccuparmi per la fame", ha dichiarato un altro testimone. Le cose si sono complicate proprio con l’epidemia covid e con la chiusura delle frontiere con il solo Paese con il quale regime nordcoreano intrattiene rapporti commerciali e cioè la Cina.

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Quando hanno chiuso il confine nel gennaio 2020, le autorità cinesi infatti hanno smesso di esportare grano così come i fertilizzanti e i macchinari necessari per coltivare cibo. La chiusura delle frontiere e i massicci controlli al confine hanno bloccato anche il mercato nero a cui spesso ci si rivolgeva per procurassi altro cibo e questo nono ha fatto altro che aggravare la crisi.

Nel frattempo, i testimoni riportano che il regime ha rafforzato ulteriormente il controllo sulla vita delle persone, rafforzando le pene e approvando nuove leggi contro chi cerca di lasciare il Paese. Si parla di numerose esecuzioni. "Una mossa sbagliata e sei di fronte al plotone di esecuzione. Siamo bloccati qui in attesa di morire" è il disperato commento dei testimoni nordcoreani.

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