“Così sono sopravvissuto col mio cane per 2 mesi in mare aperto”, la storia di Timothy come in Cast Away
“Mi sento bene. Mi sento molto meglio di prima, devo dirlo". Scherza così Timothy Lyndsay Shaddock, 54 anni: il marinaio australiano ha trascorso oltre 2 mesi alla deriva nell'Oceano Pacifico insieme a Bella, il suo cane. Alla CNN ha raccontato la sua straordinaria storia di sopravvivenza a base di pesce crudo e acqua piovana dopo essere finalmente tornato sano e salvo sulla terraferma. Una storia che a ben vedere ricorda molto quella di Cast Away, il film di Robert Zemeckis del 2000 con Tom Hanks nella parte del ‘naufrago'
Timothy e Bella erano partiti a maggio con un catamarano dalla città messicana di La Paz, programmando di navigare per circa 6 mila chilometri prima di gettare l'ancora nella Polinesia francese. Ma si sono presto ritrovati ‘ostaggi' dell'Oceano dopo che una tempesta ha danneggiato l'imbarcazione e messo fuori uso i dispositivi elettronici. Per loro fortuna, il natante è stato individuato da una tonnara messicana.
“Sono davvero grato al capitano e alla compagnia di pesca che mi ha salvato la vita. Sono vivo e non pensavo davvero che ce l'avrei fatta", ha detto l'uomo, con la sua foltissima barba, in una conferenza stampa nel porto di Manzanillo, a circa 790 chilometri a ovest di Città del Messico.
Timothy ha detto che "ha pescato molto" e mangiato "molto sushi di tonno" per sostenere se stesso e Bella, una randagia che ha trovato mentre viaggiava attraverso il Messico. "L'energia, la fatica è la parte più difficile", ammette. Ma ha provato a restare positivo anche nuotando per "godersi semplicemente il fatto di stare in acqua".
Ho cercato di trovare la felicità dentro di me, e l'ho trovata da solo in mare. Ci sono stati molti, molti, molti giorni brutti e molti giorni buoni", ha detto.
Tim e Bella sono stati avvistati nell'Oceano Pacifico orientale "a più di 1.200 miglia dalla terraferma", secondo Grupomar, la società proprietaria della tonnara. L'equipaggio della barca, guidato dal capitano Óscar Meza Oregon, gli ha fornito "assistenza medica, idratazione e cibo".
"Ringrazio Dio per averci messo sulla strada un uomo che sarebbe potuto morire", ha detto ai giornalisti Antonio Suarez, il proprietario di Grupomar. "È un giorno di felicità perché siamo finiti in un'avventura e abbiamo salvato una persona che aveva molti più problemi di noi".