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Cos’è UNIFIL e qual è il mandato dei militari ONU in missione in Libano

UNIFIL, acronimo che sta per United Nations Interim Force in Lebanon (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite), è una delle più longeve missioni di pace sotto l’egida ONU: vi partecipano 50 Paesi e 10.400 militari, 1.200 dei quali sono italiani.
A cura di Davide Falcioni
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Con i suoi 46 anni di attività UNIFIL, acronimo che sta per United Nations Interim Force in Lebanon (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite) è una delle più longeve missioni di pace sotto l'egida ONU. Eppure, nonostante vanti una storia molto importante e soprattutto abbia garantito una relativa tranquillità negli ultimi 18 anni tra Israele e Libano, da giorni è stata presa di mira da una serie di attacchi deliberato da parte delle IDF, le "forze di difesa" dello stato ebraico.

UNIFIL è stata istituita ai sensi delle risoluzioni 425 e 426 approvate dal Consiglio di sicurezza dell'ONU il 19 marzo 1978. In origine i suoi compiti erano prevalentemente tre, come si legge sul sito ufficiale:

  • Confermare il ritiro delle forze israeliane dal Libano meridionale.
  • Ripristinare la pace e la sicurezza internazionale.
  • Aiutare il governo del Libano a garantire il ripristino della sua effettiva autorità nella zona.
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Il mandato della missione ONU è stato rinnovato più volte, l’ultima nel 2006 dopo una nuova guerra tra Israele e Libano. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu, a seguito di intensi negoziati, approvò la risoluzione 1701 che chiedeva la "cessazione immediata da parte di Hezbollah di tutti gli attacchi” e la “cessazione immediata da parte di Israele di tutte le operazioni militari offensive" in Libano. Il provvedimento ampliò i compiti dei militari. Tra questi: monitorare sulla permanente cessazione degli scontri tra Israele ed Hezbollah, accompagnare e sostenere le forze armate libanesi nel loro rischieramento nel sud del Paese, estendere la propria assistenza per aiutare ad assicurare un corridoio umanitario alla popolazione civile ed ai volontari nonché assicurare il rientro in sicurezza degli sfollati e garantire il rispetto della Linea Blu, frontiera lunga 120 chilometri delimitata dal fiume Litani a nord e dalle Alture del Golan occupate dallo Stato ebraico. Una ‘linea di ritiro’ stabilita nel 2000, quando le truppe israeliane uscirono dal Libano e volta anche a limitare le eventuali incursioni di Hezbollah.

La missione UNIFIL vede la partecipazione di 50 Paesi, tra cui l’Italia che contribuisce con 1.200 militari – su un totale di 10.400. I soldati del nostro Paese nel 2006 furono i primi ad intervenire nella crisi, inizialmente con l’operazione ‘Mimosa’ e poi con Leonte, dal nome del più grande fiume del Libano che delimita l'area in cui il contingente italiano opera secondo le disposizioni della risoluzione 1701.

Dallo scorso agosto la guida del contingente e del settore ovest di UNIFIL è stata assunta dalla Brigata Sassari che ha sostituito gli alpini della Brigata Taurinense. Italiano è stato il penultimo Capo Missione e Comandante delle Forze UNIFIL, ovvero Stefano Del Col, che nel 2022 ha terminato il mandato venendo sostituito dall’attuale comandante, lo spagnolo Aroldo Lázaro Sáenz.

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