Cos’è successo nella notte in Ucraina: bombardamenti a Kharkiv e Chernihiv, Kiev riapre alcuni negozi
Durante la notte tra il 5 e il 6 marzo, il decimo e l'undicesimo giorno di combattimenti tra Russia e Ucraina, sono stati diversi gli attacchi nel Paese di Zelensky. Tra le città colpite però non vi sarebbe Kiev, che ha trascorso una nottata relativamente più tranquilla secondo quanto riferito dai media. La situazione in città è infatti "complicata ma sotto controllo". Sono rimasti aperti anche i negozi per comprare prodotti di prima necessità come farmacie, supermercati e negozi per animali. A riferire questi dettagli è stata proprio l'amministrazione municipale di Kiev.
Diversa invece la situazione nelle altre città dell'Ucraina: decine di persone sarebbero state uccise in attacchi missilistici a Kharkiv. Secondo quanto riporta la BBC, la Russia potrebbe aver attaccato la città con l'utilizzo di bombe a grappolo, una pratica vietata dalle norme internazionali. Anche la città di Chernihiv ha trascorso l'ennesima notte di paura: ancora bombardamenti sul centro abitato del nord dell'Ucraina. Gli attacchi diventano sempre più violenti anche qui dopo l'inasprimento dell'offensiva contro Mariupol, che al momento sta attraversando la fase più difficile del conflitto. Completamente circondata dalle truppe russe, questa notte ha avvisato i cittadini di restare nei bunker con le sirene antiaeree. I corridoi umanitari dovrebbero riprendere alle 11 di oggi, mentre nella giornata di ieri è stato impossibile evacuare sui corridoi verdi prestabiliti. Nella notte ancora bombardamenti sul centro. La situazione resta disperata secondo il sindaco della città Vadym Boichenko.
Nella giornata di ieri, Israele si è proposta come mediatore con la Russia. Naftali Bennet, premier israeliano, ha incontrato Putin e poi Scholz. Ha inoltre telefonato a Zelensky, premier ucraino, Macron e Biden che poi ha risentito il presidente ucraino. Si tratta di un fitto giro di consultazioni che nella giornata di ieri aveva fatto ben sperare, ma che purtroppo non ha portato a niente di nuovo. Il ministro degli esteri cinese, Wang Yi, ha fatto sapere invece che la Cina "si oppone a ogni mossa che getta benzina sul fuoco per quanto riguarda il conflitto in Ucraina".