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Elezioni USA 2024

Cos’è l’immunità parziale concessa a Donald Trump e cosa potrebbe succedere in vista delle Elezioni USA

Cosa rappresenta la sentenza con la quale la Corte Suprema USA ha concesso a Donal Trump l’immunità parziale in relazione all’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 e quali possono essere gli scenari futuri in vista delle elezioni presidenziali del 5 novembre prossimo.
A cura di Ida Artiaco
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"Una grande vittoria per la nostra costituzione e la democrazia. Orgoglioso di essere americano". Così Donald Trump ha commentato la decisione della Corte Suprema USA di concedergli una immunità parziale in relazione all'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. "Un pericoloso precedente perché il potere del presidente non sarà più limitato dalla legge", l'ha invece definito il presidente in carica, Joe Biden, che a novembre dovrà vedersela con ogni probabilità proprio con l'ex tycoon alle elezioni presidenziali.

Ad ogni modo, da qualunque schieramento politico la si consideri, questa è una sentenza storica, dal momento che è prima volta che un ex presidente USA viene protetto da accuse penali. Ma cosa significa e quali sono gli scenari più probabili in vista dell'attesa elezione del nuovo inquilino della Casa Bianca?

Cosa significa immunità parziale per Trump

Secondo la sentenza della Corte Suprema, "i presidenti USA hanno l'immunità solo per gli atti ufficiali. Non godono dell'immunità per azioni non ufficiali o private. Per cui dovranno essere le corti inferiori a decidere quali atti possono essere giudicati come tali e quali invece non ufficiali". È la prima volta che la Corte suprema dichiara che solo in alcuni casi gli ex presidenti possono essere protetti da accuse penali. Il Presidente, John G. Roberts Jr., durante la lettura del dispositivo ha specificato in modo chiaro come "nonostante la concessione dell'immunità, il presidente non è al di sopra della legge".

Dunque, sulla base di quanto stabilito dalla sentenza sull'immunità presidenziale, sarà il giudice della Corte distrettuale degli Stati Uniti a Washington, Tanya Chutkan, a dover decidere quali accuse sono da archiviare in base ai poteri costituzionali del presidente e le sue azioni intraprese.

La decisione, anche se potrebbe sembrare il contrario, dato che la Corte non ha respinto, come avrebbe voluto Trump, l'accusa secondo cui aveva pianificato illegalmente di restare al potere dopo aver perso contro il presidente Joe Biden, rappresenta una grande vittoria per l'ex tycoon, la cui strategia legale si è concentrata nel ritardare il procedimento fino a dopo le elezioni, a cui dovrebbe prendere parte come candidato del Partito Repubblicano.

Quali scenari in vista delle elezioni USA 2024

È altamente improbabile che ci sia un processo prima di novembre, quando sono in programma le elezioni. La tempistica è importante perché se Trump dovesse sconfiggere Biden a novembre, potrebbe nominare un procuratore generale che chiederebbe l'archiviazione di questo caso e degli altri procedimenti giudiziari federali che dovrà affrontare. Oppure potrebbe addirittura potenzialmente ordinare la grazia per se stesso.

Perché Trump aveva chiesto l'immunità

Al momento Trump è coinvolto in tre processi penali. Il caso per il quale aveva chiesto l’immunità riguarda l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, nel quale è accusato di aver cercato di sovvertire il risultato delle elezioni presidenziali del 2020, che aveva perso contro Biden. Il processo era cominciato nel 2023, ma a dicembre una giudice federale aveva respinto la richiesta di immunità per Trump e i suoi legali avevano fatto appello: il caso era poi arrivato fino alla Corte Suprema, il più importante tribunale degli Stati Uniti per ciò che riguarda le leggi emanate nel paese e il loro rapporto con la Costituzione.

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