Cos’è la mobilitazione parziale annunciata da Putin in Russia e cosa comporta
In Russia scatta da oggi la mobilitazione militare parziale per reclutare altri soldati per la Guerra in Ucraina, lo ha annunciato il Presidente Vladimir Putin nel suo atteso discorso alla nazione. Scongiurata dunque una mobilitazione totale che aveva spaventato nelle scorse ore anche i cittadini russi, ma cosa significa questa mobilitazione parziale e cosa comporta?
Si tratta di una mobilitazione che in pratica richiama in servizio i riservisti delle forze armate di Mosca. Putin ha spiegato di aver già firmato il decreto di mobilitazione militare parziale con effetto immediato. Nelle prossime ore dunque verranno già convocati i primi riservisti ma per vederli in azione passeranno alcune settimane.
Putin infatti ha spiegato che i richiamati per il servizio militare in Russia, prima di essere inviati al reparto, subiranno sicuramente un addestramento militare aggiuntivo.
Saranno chiamati in servizio però solo i cittadini che sono in riserva e coloro che avevano precedentemente prestato servizio militare a contratto. Secondo il Cremlino saranno chiamati soprattutto coloro che hanno prestato servizio nei ranghi delle forze armate e in possesso di determinate specialità e qualifiche, con relativa esperienza, che possono essere utili in guerra, o con esperienza di combattimento.
“La Russia chiamerà 300.000 riservisti. Ma non verranno convocati immediatamente, ma in più fasi” ha specificato il Ministro della difesa russo Shoigu, parlando dopo Putin.
“Non c'è alcuna mobilitazione di studenti e ragazzi. Naturalmente, questo vale anche per tutti coloro che prestano servizio di leva, anche loro non saranno interessati dalla mobilitazione. Perché abbiamo un'enorme risorsa di uomini. Abbiamo quasi 25 milioni di persone. Poco più dell'1% è soggetto a mobilitazione parziale” ha aggiunto il Ministro della difesa russo. "Possono essere mobilitati soldati sotto i 35 anni e ufficiali fino a 45 anni", ha aggiunto a Interfax Andrei Kartapolov, capo del Comitato di difesa della Duma di Stato.
Putin ha parlato anche di aumento della produzione di munizioni e sistemi d’arma, assicurando che ogni sforzo andrà in questo senso e invitando il governo a risolvere nel più breve tempo le questioni relative al materiale, alle risorse e al sostegno finanziario per le imprese della difesa.
Nel suo discorso Putin è tornato ad agitare lo spettro dell’arma atomica in risposta a quello che definisce il “ricatto nucleare” dell’Occidente. “Abbiamo tantissime armi con cui rispondere e useremo tutti i mezzi a disposizione per difendere il nostro popolo”, ha minacciato Putin.
"Siamo in guerra non tanto con l'Ucraina quanto con l'Occidente. Perché le armi che l'Ucraina aveva sono effettivamente esaurite, erano armi ex sovietiche. Molti, specialmente i governi europei, hanno consegnato tutte le armi all'Ucraina” ha sostento Shoigu.
Secondo il ministro della Difesa di Mosca, le perdite dell'esercito ucraino ammontano a 61.000 morti e 49.000 feriti, mentre i soldati russi uccisi in battaglia sarebbero solo 5937, secondo i calcoli del Cremlino.