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Covid 19

Passaporto vaccinale Ue per viaggiare: quando arriva e chi può averlo

Tutto quello che c’è da sapere sul passaporto vaccinale europeo, il certificato digitale valido negli stati dell’Unione per viaggiare in sicurezza durante la pandemia di Covid-19. Il passaporto vaccinale, che sarà probabilmente disponibile dal 15 giugno e che include un QR code, attesterà se una persona è stata vaccinata contro il Coronavirus, se si è sottoposta a test che ha dato esito negativo o se è guarita dalla malattia. Già Francia e Danimarca stanno sperimentando un pass sanitario. Ecco come funziona il certificato verde europeo e come averlo.
A cura di Ida Artiaco
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Per viaggiare in Europa la prossima estate sarà con molta probabilità necessario esibire il cosiddetto passaporto vaccinale, un documento che sarà valido in tutti e 27 gli Stati membri probabilmente a partire dal 15 giugno, ma che potrà essere introdotto anche in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, e che permetterà di agevolare la libera circolazione sicura dei cittadini durante la pandemia di Covid-19. Il pass covid europeo sarà disponibile, gratuitamente, in formato digitale o cartaceo e includerà un codice QR (a barre) per garantire la sicurezza e l'autenticità del documento.

Ciò non si significa che bisogna essere per forza vaccinati contro il Coronavirus per poter viaggiare: il passaporto vaccinale, infatti, attesterà anche se una persona ha ottenuto un risultato negativo al test oppure se è già guarita. Al momento si tratta solo di una proposta legislativa della Commissione europea che istituisce un quadro comune di riferimento comunitario, ma non è escluso che il green pass europeo diventi presto realtà. A breve la proposta dovrà essere approvata dal Parlamento europeo e dagli Stati membri ed entro la prossima estate la Commissione istituirà un'infrastruttura digitale che agevoli l'autenticazione dei certificati verdi digitali. Ad oggi già Francia e Danimarca hanno sperimentato un proprio pass sanitario, mentre al di fuori dei confini Ue si ricordino le esperienze di Israele e Cina, che ha realizzato il primo passaporto vaccinale al mondo.

Cos'è e a cosa serve il passaporto vaccinale

Il certificato verde digitale, o green pass europeo, è una prova digitale attestante che una persona è stata vaccinata contro il Covid-19, ha ottenuto un risultato negativo al test oppure è già guarita dopo la malattia. Si tratta di un documento che sarà in formato digitale e/o cartaceo, con codice QR dotato di firma digitale per impedirne la falsificazione, e scritto nella lingua nazionale e in inglese. Potrà essere richiesto per prendere un aereo, partecipare a un "evento importante" o entrare in un luogo pubblico, ma non sarà obbligatorio, come ha precisato il commissario europeo all'Industria Thierry Breton. L'obiettivo, ha spiegato, è quello di "ritrovare la capacità di convivere senza essere un rischio" e "avere la capacità di riaprire" le attività.

Come funzionerà il passaporto vaccinale europeo

Il certificato verde digitale contiene un codice QR con una firma digitale. Al momento del controllo del certificato, ci sarà la scansione del codice QR e la verifica della firma. La Commissione europea creerà un gateway, mediante il quale tutte le firme dei certificati potranno essere verificate in tutta l'UE. Il green pass conterrà informazioni fondamentali necessarie quali il nome, la data di nascita, lo Stato membro di rilascio e l'identificativo univoco del certificato. Per il certificato di vaccinazione, verrà specificato il prodotto vaccinale e fabbricante, numero di dosi, data di vaccinazione; per il certificato di test il tipo di screening (test NAAT/RT-PCR o test rapido antigenico), data e ora del test, centro di test e risultato; per il certificato di guarigione la data del risultato positivo del test, soggetto che ha rilasciato il certificato, data di emissione, data di validità.

In quali Stati è già utilizzato

Il primo Paese in Europa ad utilizzare e sperimentare un pass sanitario Covid per viaggiare è la Francia. L'app TousAntiCovid, che fa parte del programma di tracciamento dei contatti del paese, è stata aggiornata per memorizzare i risultati negativi dei test Covid-19 sui telefoni cellulari dei viaggiatori ed è già in fase di sperimentazione sui voli per la Corsica e per i dipartimenti d'oltremare a partire da questa settimana. Dal 29 aprile incuderà anche i certificati di vaccinazione e il sistema potrebbe eventualmente essere adottato anche per la partecipazione ad eventi pubblici come concerti, festival e fiere, anche se non per l'accesso a bar e ristoranti. Anche la Danimarca ha iniziato ad un usare un proprio programma chiamato Coronapas, disponibile per le persone che sono state vaccinate, che risultano guarite o negative nelle ultime 72 ore e che consente agli utenti di accedere solo ad attività non essenziali come parrucchieri, saloni di bellezza e scuole guida.

Quando potrebbe arrivare

Come ha reso noto David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, quest'ultimo "voterà questo provvedimento il 26 aprile, anche noi come il commissario Breton pensiamo che a giugno sia uno strumento per riaprire alcune attività e consentire agli anziani, che sono i primi vaccinati, di riprendere anche una vita normale". Nell'Ue il passaporto vaccinale potrebbe infatti diventare realtà dal 15 giugno e garantire maggiore libertà di movimento.

Il passaporto vaccinale è obbligatorio per viaggiare?

Il certificato verde digitale può non solo fornire la prova di avvenuta vaccinazione contro il Covid, ma anche quella dei risultati dei test, che spesso sono richiesti nell'ambito delle restrizioni sanitarie applicabili. Per chi è stato vaccinato, gli Stati membri dovrebbero rilasciare certificati di vaccinazione indipendentemente dal tipo di vaccino anti Covid-19.

Il green pass Covid è gratuito

Il certificato verde europeo è gratuito. Gli Stati membri devono sostenere solo i costi di realizzazione dell'infrastruttura a livello nazionale. La Commissione finanzierà la creazione di un gateway a livello dell'UE e aiuterà gli Stati membri nello sviluppo dei software che utilizzeranno i verificatori preposti alla scansione del codice QR.

Il trattamento dei dati personali e la privacy

Per quanto riguarda il trattamento dei dati personali, dal momento che nei certificati verdi digitali vi sono dati medici sensibili, sarà garantito un altissimo livello di protezione. I certificati conterranno solo una serie limitata di informazioni necessarie, che non potranno essere conservate dai paesi visitati.  Tutti i dati sanitari rimarranno negli Stati membri che hanno rilasciato il certificato. Il sistema dei certificati verdi digitali non richiederà la creazione e la manutenzione di una banca dati a livello dell'UE.

Per quanto tempo sarà valido

I certificati sono collegati alla pandemia di Covid-19, per cui, nelle intenzioni del legislatore, il sistema dei certificati verdi digitali sarà sospeso una volta che l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) avrà dichiarato cessata l'emergenza di sanità pubblica di portata internazionale causata dal Coronavirus. Nel caso in cui, sempre l'Oms dichiari una nuova emergenza causata dal Covid-19 o da una delle sue varianti, il sistema potrebbe essere riattivato. Il regolamento introduce inoltre alcuni principi di base, tra cui la fissazione del periodo massimo di validità del certificato di guarigione a 180 giorni.

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