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Cosa succede in Gb dopo le dimissioni di Johnson: “Ecco perché è così difficile trovare un successore”

L’intervista di Fanpage.it a Giovanni Luciani, professore di Letteratura inglese all’Università La Sapienza di Roma: “Le dimissione di Johnson? Anche Margaret Thatcher si dimise per una sorta di congiura di palazzo. Il bilancio del suo mandato è negativo, la Brexit è stata follia totale. Il successore? Momento difficile per i conservatori”.
A cura di Ida Artiaco
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"Boris Johnson è la quintessenza del conservatorismo inglese, ma il bilancio del suo mandato è più che negativo. L'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea è stata una follia totale".

Giovanni Luciani, professore di Letteratura inglese all'Università La Sapienza di Roma, ha spiegato così a Fanpage.it cosa rappresentano le dimissioni di Boris Johnson da leader del partito conservatore inglese e quali sono gli scenari futuri.

Prof. Luciani, cosa rappresenta la decisione di Johnson per il popolo inglese?

"In Inghilterra le dimissioni del primo ministro si verificano per due motivi: o perché perde le elezioni e quindi non ha la maggioranza oppure perché all'interno del proprio partito decidono di sfiduciarlo.

È già accaduto in passato varia volte tra i conservatori. Anche Margaret Thatcher si dimise per una sorta di congiura di palazzo, non perché aveva perso le elezioni.

I laburisti sono più compatti da questo punto di vista, a differenza di quanto avviene in Italia con il Pd. Johnson ha provato fino alla fine a restare ma quando il Cancelliere dello scacchiere se ne è andato la sua fine era segnata".

Che bilancio fa del mandato di Johnson?

"Se il periodo di cui parliamo include la Brexit, il bilancio è negativissimo. È riuscito a ottenere quello che voleva, cioè fare il primo ministro. Ma per farlo ha trascinato il Paese in una situazione dalla quale si riprenderà difficilmente.

Ciò non toglie che la sua figura sia abbastanza carismatica e molto interessante per certi versi. È la quintessenza del conservatore inglese, individualista, liberista, liberale e libertario, esagerando anche, e profondamente diverso da quello italiano, più bacchettone e legato alla Chiesa.

Ma il bilancio è negativo, ha promesso un sacco di cose al popolo inglese, ha vinto sulla base di queste promesse ma dopo non c'è stato più nulla. Tuttavia, un conto è quello che ha fatto e un altro è la sua personalità, per tanti versi affascinante".

Come è messo oggi il partito conservatore?

"Si vede in tutta questa vicenda un risultato clamoroso degli anni della Tatcher, molto conservatrice ma anche molto anti-establishment. Ha mandato avanti un sacco di gente con una mentalità all'americana, tutti figli di immigrati. Lo vediamo bene con il governo di Johnson, ma anche con quello precedente di Theresa May.

Tutte le cariche più importanti sono affidate a immigrati. Questo andrebbe sottolineato per far capire cosa è il partito conservatore in Inghilterra rispetto al resto d'Europa".

Chi potrebbe prendere il posto di Johnson? 

"Ci sono tanti concorrenti. Uno potrebbe essere Sajid Javid. Pensi che choc sarebbe per in nostri conservatori un parlamentare di origine indiana che diventa primo ministro in UK.

C'è anche Liz Truss, attuale ministro degli Eesteri, che prova a rifare la Thatcher anche se secondo me non è all'altezza.

Non è detto neppure detto che chi è stato fatto fuori in passato come Theresa May non abbia alcuna possibilità. I conservatori si trovano in grande difficoltà, soprattutto in vista delle elezioni. Devono cercare di rispostarsi verso il Centro se vogliono avere possibilità di vittoria. Difficile indicare chi possa fare da traghettatore verso questa nuova fase".

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