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Elezioni in Francia 2024

Cosa succede adesso in Francia dopo le elezioni e che effetto avranno sulla formazione del governo

Alle elezioni legislative in Francia è arrivata una vittoria inaspettata della sinistra del Nuovo fronte popolare. Ora però nessuno schieramento ha una maggioranza assoluta. Carine Fouteau, direttrice di Mediapart, ha spiegato a Fanpage.it cosa dovrà fare ora il Nfp, come cambiano gli equilibri nel Paese e perché convocando le elezioni Macron ha “preparato il terreno per l’ascesa al potere” del Rassemblement national.
Intervista a Carine Fouteau
Direttrice Mediapart
A cura di Luca Pons
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Le elezioni legislative in Francia hanno visto la sinistra del Nuovo fronte popolare ottenere un successo inaspettato, davanti alla coalizione centrista Ensemble del presidente Macron e – solo al terzo posto, per numero di seggi, nonostante il primo in termini di voti – al Rassemblement national di Marine Le Pen. Ora però viene la parte difficile: senza una maggioranza chiara nell'Assemblea nazionale, le parti politiche dovranno trovare un'intesa per governare, e toccherà al presidente Macron dare l'incarico di formare un esecutivo. Per il momento, il leader di La France Insoumise Jean-Luc Mélenchon ha chiesto che sia il Nfp ad avere la guida, ma i numeri in parlamento non bastano. Oggi, il capo dello Stato ha respinto le dimissioni del premier uscente, Gabriel Attal, chiedendogli di restare momentaneamente in carica mentre i partiti cercano un accordo. Carine Fouteau, direttrice della testata francese d'inchiesta Mediapart, ha risposto alle domande di Fanpage.it sul futuro che aspetta il Paese.

Perché la vittoria della sinistra è solo "relativa"

Innanzitutto, la giornalista ha chiarito che per il Nuovo fronte popolare "la vittoria è effettivamente relativa", dato che non ha raggiunto "la maggioranza assoluta che gli avrebbe permesso di mettere in pratica per intero il suo programma di giustizia sociale ed ecologica". Il Nfp ha ottenuto 182 seggi, mentre la maggioranza è fissata a 289.

Tuttavia, Fouteau ha aggiunto "è incontestabilmente un successo, tenendo conto della dinamica elettorale del Rassemblement national, e della decisione irresponsabile e pericolosa di Emmanuel Macron di sciogliere l'Assemblea nazionale in questo momento". Alla base di questa vittoria ci sono diversi elementi, tra cui il fatto che "il fronte ‘repubblicano' abbia tenuto, grazie alle desistenze. Ma per quanto tempo reggerà?". Ha aiutato anche "la rapidità con cui i leader dei partiti di sinistra ed ecologisti sono riusciti a unire le forze e trovare l'accordo su un programma comune": il Nfp è nato nel giro di pochissimi giorni, dopo l'annuncio delle elezioni anticipate.

Chi riuscirà a formare un governo

Il futuro del governo francese, per il momento, sembra decisamente instabile. Come detto, alla sinistra servirebbero ancora oltre 100 voti per ottenere una maggioranza. Ma La France Insoumise, il partito di Mélenchon e principale forza del Nfp (con 74 seggi), ha detto che non intende cercare accordi con i centristi. Restano sul tavolo diverse ipotesi: un governo di minoranza della sinistra, ad esempio, con il forte rischio di essere sfiduciato; o anche una coalizione che veda convergere al centro parte della sinistra e della destra moderata, magari con degli accordi di astensione.

Secondo Fouteau, il motivo principale alla base della vittoria del Nfp è anche la chiave per far sì che la sinistra mantenga almeno in parte le proprie promesse con la maggioranza che ha raggiunto: "La società civile, dai sindacati alle associazioni, si è mobilitata in modo molto ampia, echeggiando le lotte antifasciste degli anni Trenta in Francia, per dire no all'estrema destra". E proprio questa società civile ora deve "ricordare ai partiti della sinistra quali sono gli impegni che si sono presi durante le elezioni: rispondere alla disgregazione della società, e lottare contro tutte le forme di razzismo". Evitando che invece "la sinistra rinneghi i suoi valori, come ha fatto troppo spesso, soprattutto sotto la presidenza di François Hollande".

Perché la destra di Le Pen continuerà a rafforzarsi

Resta poi il capitolo del Rassemblement national. Per il momento il partito di estrema destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella è stato arginato a livello di seggi, anche se è stato il primo partito per voti ottenuti. Ma la stessa Le Pen, dopo il voto, ha detto che il successo di Rn è "solo rimandato". Nel frattempo, il partito "non ha mai avuto così tanti eletti all'Assemblea nazionale", ha ricordato Fouteau. Questo, unito al successo alle elezioni europee, "gli assicura una ‘manna' economica considerevole per i prossimi anni, in termini di sussidi pubblici, indennità e buste spese a cui avranno diritto gli eletti".

Insomma, anche se il Rassemblement national non arriverà a formare un governo nelle prossime settimane, sembra che ci siano le condizioni perché la sua crescita continui ancora nei prossimi anni. Nel 2027 si voterà per le elezioni presidenziali, e con tutta probabilità Marine Le Pen  – leader di un partito che "con la sua ascesa al potere rappresenterebbe una rottura totale con il modo in cui la Francia si è costruita dopo la Rivoluzione del 1789, attorno al principio di uguaglianza dei diritti tra gli esseri umani", per Fouteau – tornerà a sfidare Emmanuel Macron.

Il piano di Macron ha funzionato?

Mentre la Francia si prepara ad affrontare il periodo politico più turbolento e instabile degli ultimi decenni, resta una domanda: il piano di Emmanuel Macron, nel convocare delle elezioni anticipate subito dopo il successo elettorale di Marine Le Pen alle europee, ha funzionato? La giornalista pensa di no: "La decisione di sciogliere l'Assemblea nazionale è stata insensata. Emmanuel Macron a corso il rischio di dare le chiavi del potere all'estrema destra in un momento in cui il Rn otteneva i suoi migliori risultati elettorali. È imperdonabile".

E anche se non è arrivato un governo di estrema destra, "abbiamo scampato la catastrofe, ma abbiamo il tempo contato". La situazione attuale è stata generata da Macron "per hybris, l'arroganza del potere, senza dubbio". Secondo Fouteau, Macron "è così distaccato dalla realtà che non è impossibile che avesse pensato che le sue truppe sarebbero uscite rinforzate da questo colpo di mano. Non è questo il caso. Tuttavia, non vediamo alcuna messa in discussione né da parte sua, né del suo schieramento". Ora, il presidente della Repubblica "ha preparato il terreno per l'ascesa al potere del Rn". E nei prossimi anni sarà "l'ultima persona su cui contare per evitare il peggio".

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