Cosa succede adesso a Svezia e Finlandia dopo la firma dei protocolli di adesione alla Nato
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha avviato oggi la procedura di ratifica dell'adesione di Svezia e Finlandia all'Alleanza atlantica.
"Questo è veramente un momento storico per Finlandia, Svezia, per la Nato e per la sicurezza condivisa", ha affermato, aprendo la cerimonia di firma dei protocolli di adesione. Nel corso della conferenza stampa a Bruxelles, ha anche aggiunto che i due Paesi nell'Alleanza "saremo più forti e sicuri".
Ma cosa succede ora per Stoccolma e Helsinki?
La firma dei protocolli di adesione è un passaggio formale e atteso, che segue l'invito ufficiale da parte della Nato avvenuto la scorsa settimana. Il prossimo passaggio sarà la ratifica dei protocolli da parte dei parlamenti nazionali dei 30 paesi membri.
L'ingresso dei due Stati scandinavi nell'Alleanza è stato sbloccato al vertice di Madrid della Nato, quando il governo svedese e quello turco, che aveva fino ad allora posto il veto, hanno trovato un accordo sulla questione curda.
Il memorandum d'intesa, secondo quanto dichiarato dal presidente turco Erdogan, prevederebbe la consegna da parte delle autorità di Stoccolma di una sessantina di immigrati curdi in Svezia, ritenuti da Ankara dei terroristi.
Ad accogliere in maniera non positiva la notizia è stata Mosca. Come ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta la Tass, "sono in corso sforzi per garantire la sicurezza della Russia. Tali opzioni sono al vaglio del ministero della Difesa. Ci sono i piani necessari, gli sforzi sono in corso per garantire la nostra sicurezza", ha detto, quando gli è stato chiesto se la Russia stesse valutando opzioni per rispondere alla possibile creazione di una base Nato in Finlandia vicino al confine russo.