Cosa stanno facendo i miliziani ceceni in Ucraina
Non solo i russi. In Ucraina anche le forze speciali cecene sono passate all'azione. Nelle scorse ore i temuti combattenti agli ordini del capo della Repubblica Cecena, Rambzan Kadyrov, a sua volta stretto alleato di Vladimir Putin, avrebbero preso il controllo dell'impianto siderurgico di Azovstal, a Mariupol. Lo testimoniano alcuni video condivisi su Telegram in cui si vedono i miliziani circondare lo stabilimento sulla costa del Mare d'Azov, il più grande dell'area, ed esultare gridando "Allah Akbar". L'offensiva all'impianto era stato preannunciato poco prima dallo stesso Kadyrov, ma sulla veridicità dell'operazione mancano conferme ufficiali.
Fatto sta che in Ucraina si sta combattendo una guerra nella guerra. Gruppi armati ceceni, infatti, combattono su due fronti opposti: da una parte ci sono gli uomini del presidente della Cecenia, Ramzan Kadyrov, i cosiddetti Kadyrovtsy, gruppo paramilitare a fianco dell'esercito russo, e dall'altra parte i ceceni che lottano contro Mosca per una vera indipendenza del loro Paese. Kadyrov, che nelle scorse ore aveva affermato di trovarsi nei pressi di Kiev per partecipare all'offensiva russa, si troverebbe ora in Cecenia, a Grozny, dove ha incontrato il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Nikolai Patrushev. Lo mostrano le immagini diffuse dai media locali, ma anche in questo caso si tratta di notizie difficilmente verificabili. "L'altro giorno eravamo a circa 20 chilometri da voi nazisti, ora siamo ancora più vicino", aveva detto precedentemente Kadyrov esortando le forze ucraine ad arrendersi o "vi finiremo". Un messaggio diretto per il presidente ucraino Zelensky e al suo governo.
I Kadyrovtsy sono dunque parte dell'offensiva russa in Ucraina e sono stati avvistati più volte al fronte. Ma non sono gli unici ceceni che combattono nel Paese. Perché, come abbiamo visto, al fianco di Kiev combattono i veterani delle guerre cecene, pronti a sfogare l'odio contro i russi. In particolare sarebbero due le unità attive nate nel 2014 dopo l'annessione della Penisola di Crimea: da una parte il battaglione Sheikh Mansur, concentrato perlopiù a Mariupol, e dall'altra il battaglione Dzhokhar Dudayev, guidati dal leader Adam Osmaev, sopravvissuto a un attentato e accusato di complotto per uccidere Vladimir Putin.