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Cosa sta succedendo in Francia dopo l’espulsione di Eric Ciotti dai Républicains

Il leader repubblicano Eric Ciotti, escluso ieri dal suo stesso partito per aver aperto a un accordo con Marine Le Pen, ha annunciato di aver intrapreso un’azione legale per contestare la decisione dell’ufficio politico. Tajani: “Le posizioni del Ppe sono molto distanti da quelle di Le Pen”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Terremoto politico in Francia. Eric Ciotti è stato espulso dai Républicains all'unanimità da un ufficio politico che si è tenuto ieri pomeriggio in sua assenza, dopo che il presidente del partito aveva resa nota la sua intenzione di allearsi con la leader di estrema destra Marine Le Pen, in vista delle legislative anticipate. Ma Ciotti non molla.

Arrivato questa mattina nella sede dei Républicains, ha continuato a ripetere di essere ancora il presidente del partito,  negando ogni legalità alla riunione che ha decretato la sua esclusione dal partito. Ciotti ha poi annunciato di aver presentato una denuncia alla magistratura contro la decisione votata ieri dai dirigenti Républicains, partito che in Europa siede nel Ppe.

Il tribunale di Parigi esaminerà domani alle 11 il ricorso presentato, e la decisione del tribunale è attesa poche ore dopo l'udienza. "Sono presidente del partito, vado nel mio ufficio, tutto qui", ha detto ai giornalisti presenti al suo arrivo. Ha poi denunciato il "colpo di mano" dei suoi oppositori, che ne hanno decretato l'espulsione per aver – primo nella storia del movimento – aperto ad un accordo con Rassemblement National di Marine Le Pen. "Ho presentato una denuncia al tribunale di Parigi per contestare la validità di questa decisione senza alcun senso", ha aggiunto. Secondo Ciotti quello di ieri è stato "un incontro di persone che si sono riunite al di fuori di ogni logica a decidere la mia esclusione".

Ciotti ha anche lanciato un ultimatum ai suoi ormai ex colleghi di partito: "La destra sta per andare al potere", ha detto a France 2, i deputati uscenti di LR "hanno 48 ore per unirsi a me", ha aggiunto, "avremo un ruolo da svolgere nel governo di Jordan Bardella", certo che il 28enne, presidente del Rassemblement National, sarà al governo dopo le elezioni anticipate del 30 giugno e 7 luglio, indette da Macron dopo lo scioglimento del Parlamento. "Il 30 giugno ci sarà un'occasione storica per presentare un vero programma di destra", ha dichiarato, "Vinceremo queste elezioni, la destra andrà al potere, riporteremo l'ordine nelle strade e nei conti", ha aggiunto, citato da ‘Le Figaro'. "Jordan Bardella sarà primo ministro e i Républicains avranno dei ministri". E proprio con Bardella Ciotti si vedrà per un pranzo alle 12 di oggi.

Intanto il partito dei Républicains ha convocato una nuova riunione dell'ufficio politico per "convalidare l'espulsione di Ciotti". Lo si legge in un comunicato diffuso questa mattina.

Per il Ppe nessuna alleanza in Europa è possibile con l'estrema destra, e lo ha ribadito questa mattina anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Le posizioni del Ppe sono molto distanti da quelle di Le Pen. A Parigi Les Républicains hanno deciso l'espulsione del presidente Eric Ciotti", ha detto a SkyTg24.

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