Cosa sta facendo il Parlamento europeo per risolvere la crisi Ucraina
Secondo il Parlamento europeo l'Unione deve rimane unita nel difendere l'indipendenza dell'Ucraina contro le intimidazioni russe. Per rivendicarlo una delegazione dell'organo più rappresentativo dell'Ue è appena tornata da Kiev, dove è rimasta fino allo scorso martedì 1 febbraio.
In tutto sono stati spediti in suolo ucraino nove tra i membri della Commissione per gli affari esteri e quella per la sicurezza e la difesa. A guidarli i presidenti David McAllister (del Ppe) e Nathalie Loiseau (di Renew Europe). La delegazione ha incontrato il premier Denys Shmyhal, ma anche il presidente del Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk. I deputati hanno ribadito il loro sostegno alla causa del Paese nella crisi geopolitica in corso. Crisi causata dalle iniziative militari della Russia, dopo l'annessione del 2014 della Crimea, ai confini con l'Ucraina, le cui istituzioni vengono ripetutamente colpite da attacchi informatici e campagne di disinformazione, per essere delegittimate.
La visita si inserisce in un più ampio sforzo diplomatico dell'Unione per allentare la tensione ed evitare le conseguenze potenzialmente disastrose di un conflitto armato. L'attuale rafforzamento militare e tutti gli attacchi di cosiddetta "guerra ibrida" contro l'Ucraina sono considerati dall'Ue attacchi alla sicurezza europea. Per gli eurodeputati della delegazione tutti ciò si inserisce infatti nel «tentativo sistematico da parte della Russia di creare divisioni in Europa e tra europei e Stati Uniti».
Gli eurodeputati chiedono ai leader di non cedere alla Russia
Il Parlamento europeo considera quindi essenziale che «l'Unione europea rimanga unita nella sua condanna delle intimidazioni russe nei confronti dell'Ucraina e di fronte ai tentativi del Cremlino di minare la sicurezza e la democrazia europea».
Oltre a Kiev, la delegazione ha visitato anche Mariupol, città e porto strategico nel sud-est dell'Ucraina sul Mar d'Azov, molto vicina alla frontiera calda, vicino a cui si muove la Russia. «Quello che abbiamo visto sul campo, vicino alla linea di contatto – ha raccontato McAllister – difficilmente può essere descritto come rassicurante, ma siamo rimasti colpiti anche dal coraggio, dalla determinazione e dalla resilienza del popolo ucraino che vive in quella regione. Il Parlamento europeo è determinato a svolgere pienamente il suo ruolo attraverso la diplomazia parlamentare nel comunicare una posizione europea unificata e mostrare la nostra solidarietà ai cittadini ucraini in quest'ora di incertezza».
«Abbiamo ritenuto importante visitare Mariupol – ha aggiunto la collega Loiseau – un porto strategico sul Mar d'Azov e vicino alla linea di contatto, dove l'Ue ha dispiegato un ufficio sul campo. La visita si è svolta nel contesto della formazione militare russa, del rafforzamento della presenza navale e dell'uso di attacchi ibridi, inclusi cyber e disinformazione. In risposta, l'Ue continuerà a mostrare solidarietà con l'Ucraina e rimarrà unita nel prepararsi per la risposta più forte possibile se la Russia dovesse intraprendere ulteriori misure militari».
Gli accordi Europa-Ucraina
Ci sono diversi modi con cui l'Europa sostiene l'Ucraina. Dal 2014, dopo l'approvazione del Parlamento europeo, tra Ue e Ucraina esiste un accordo di associazione che prevede una zona di libero scambio reciproca. Con oltre il 40% del commercio internazionale del Paese, l'Unione è il principale partner commerciale di Kiev. A questo si aggiungono gli oltre 17 miliardi tra sovvenzioni e prestiti forniti dall'Europa all'Ucraina, per sostenere le riforme ed erogati in base ai progressi effettuati.
Per stimolare la crescita del Paese l'Ue investe nel sostegno diretto di circa 110mila imprese locali e ha corrisposto circa 1,4 miliardi di aiuti, sempre sotto forma di prestiti e fondi diretti, per combattere il coronavirus. Infine dal 2017 i cittadini ucraini che soggiornano in Europa per breve tempo sono esentati dall'obbligo di visto.