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Guerra in Ucraina

Cosa significa che la Russia ha tagliato l’elettricità alla Finlandia

La Finlandia ha deciso di chiedere di entrare nella Nato e la Russia ha tagliato immediatamente le forniture elettriche in risposta alla mossa di Helsinki. Ma sembra essere solo l’inizio.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Questa mattina è arrivata la conferma ufficiale: durante la notte la Russia ha interrotto le forniture di elettricità alla Finlandia. L'annuncio, in verità, è arrivato ieri sera da parte di Rao Nordic – l'azienda che si occupa della vendita dell'elettricità russa nel Paese confinante – ma questa mattina un responsabile dell'operatore finlandese ha confermato che dalla mezzanotte in poi i rubinetti sono stati effettivamente chiusi. Si tratta evidentemente di una prima e chiara ritorsione per via dell'avvicinamento della Finlandia alla Nato, con la richiesta di entrare a far parte dell'Alleanza atlantica che può essere accettata già entro l'estate.

Così dalla mezzanotte non è più arrivata elettricità dalla Russia alla Finlandia. E quindi cosa è successo? Il Paese scandinavo si è ritrovato improvvisamente in un grande blackout? Nulla di tutto questo. Come spiegato ieri dall'operatore della rete elettrica finlandese, il Paese può tranquillamente fare a meno delle importazioni di energia elettrica dalla Russia. "Eravamo preparati per questo e non sarà difficile – ha spiegato Timo Kaukonen, responsabile dell'operatore Fingrid – Possiamo gestire un po' più d'importazioni dalla Svezia e dalla Norvegia". Anche perché l'elettricità russa che arriva in Finlandia pesa per il 10% del consumo totale.

C'è da dire che questo potrebbe essere solo il primo passo. L'espansione della Nato a Est è uno dei grandi temi di discussione degli ultimi mesi e anni. E non a caso è uno dei motivi di tensione che ha portato la Russia alla ingiustificabile aggressione. Il Cremlino aveva detto chiaramente e più volte che un ingresso dell'Ucraina nella Nato sarebbe stato un punto di non ritorno. Con la Finlandia il discorso è simile, e forse in un certo senso anche peggiore, considerando che condividono un confine lungo oltre mille chilometri e l'accesso al mar Baltico. "È chiaro che questo cambiamento non può rimanere senza una reazione politica, nonché senza un'analisi molto approfondita delle conseguenze della nuova configurazione di forze che potrebbe formarsi a seguito del prossimo ampliamento dell'alleanza – ha detto il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko – È chiaro che la decisione non sarà presa sulle emozioni, sarà un'analisi approfondita e verificata di tutti i fattori che influenzano la situazione della sicurezza in questa regione".

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