Cosa si sono detti Netanyahu e Putin, colloquio di 50 minuti: “Pericolosa cooperazione Russia-Iran”
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha avuto oggi una conversazione telefonica di 50 minuti con il presidente russo Vladimir Putin. Nel corso del colloquio Netanyahu è tornato a difendere la risposta dello Stato ebraico all'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso.
Parlando col leader del Cremlino, Netanyahu ha sottolineato che "qualsiasi Paese colpito da un attacco terroristico criminale come quello sperimentato da noi avrebbe reagito con una forza non inferiore a quella che abbiamo utilizzato". Il premier israeliano ha quindi criticato il rapporto russo con l'Iran e ha espresso insoddisfazione per la posizione di Mosca all'Onu e altri consessi internazionali.
Come reso noto in un comunicato diffuso dall’ufficio del premier, "il primo ministro ha espresso la sua insoddisfazione per le posizioni espresse contro Israele dai rappresentanti russi all'Onu e in altri consessi". Netanyahu, continua la nota, "ha aspramente criticato la pericolosa cooperazione tra Russia e Iran". Al tempo stesso ha espresso "apprezzamento per lo sforzo russo di rilasciare un cittadino israeliano con cittadinanza russa e ha affermato che Israele utilizzerà tutti i mezzi, diplomatici e militari, per liberare tutti gli ostaggi".
Infine ha chiesto alla Russia di "esercitare pressioni sulla Croce Rossa per quanto riguarda le visite e la consegna dei medicinali per gli ostaggi". Quella di oggi è la seconda telefonata tra i due leader dopo quella del 16 ottobre scorso.
Il Cremlino fa sapere nel frattempo che nel corso della telefonata Putin ha definito "catastrofica" la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e "confermato la posizione di principio di rifiuto e condanna del terrorismo in tutte le sue manifestazioni". "Allo stesso tempo, è estremamente importante che la lotta alle minacce terroristiche non porti a conseguenze così terribili per la popolazione civile", ha ammonito il presidente russo, che sarebbe pronto "a fornire tutta l'assistenza possibile per alleviare le sofferenze dei civili e allentare il conflitto".
Il Cremlino ha aggiunto che, inoltre, "è stato espresso interesse reciproco per continuare a cooperare sulle questioni relative all'evacuazione dei cittadini russi e dei membri delle loro famiglie, nonché sul rilascio degli israeliani detenuti a Gaza".