Cosa si è deciso alla conferenza per la pace in Ucraina
"Tutti i partecipanti a questo vertice hanno sostenuto l'integrità territoriale dell'Ucraina perché non ci sarà pace duratura senza integrità territoriale. Le tre sfide sono state analizzate nei dettagli nel primo vertice di pace: sicurezza nucleare, sicurezza alimentare e liberazione di prigionieri e deportati, tra cui migliaia, migliaia di bambini rapiti dalla Russia. E ora, dopo il vertice, abbiamo proposto e concordato di continuare il nostro lavoro congiunto a un livello più tecnico, a livello di consulenti e ministri sotto forma di riunioni speciali sotto la guida o la leadership centrale dei Paesi". Lo ha detto il presidente Zelensky dopo il vertice sulla pace in Ucraina, che si è chiuso ieri a Buergenstock, in Svizzera.
Alcuni Paesi, come Arabia Saudita, Messico, India, Brasile, Sud Africa, Indonesia, non hanno però firmato la dichiarazione finale del vertice di Lucerna.
Il comunicato, approvato dagli altri partecipanti, riafferma "l'integrità territoriale" dell’Ucraina. La dichiarazione finale sollecita inoltre il completo scambio di prigionieri di guerra e il ritorno dei bambini deportati dalla Russia, nella convinzione che il "dialogo tra tutte le parti è necessario per porre fine alla guerra".
Anche la premier Giorgia Meloni è intervenuta al summit. Secondo la presidente del Consiglio "la pace non significa resa, come Putin sembra suggerire. Confondere la pace con la soggiogazione sarebbe un pericolo precedente per tutti". L'Italia, ha ribadito, "ha sempre fatto la sua parte e non ha intenzione di voltare le spalle ma dobbiamo unire tutti i nostri possibili sforzi per aiutare l’Ucraina a guardare al futuro ed è quello che abbiamo fatto al G7 sotto la presidenza italiana".
Per Meloni aver aiutato Kiev a difendersi dall’invasione russa significa "difendere il sistema di regole che tiene insieme la comunità internazionale e che protegge ogni nazione. Se l’Ucraina non avesse potuto contare sul nostro supporto, sarebbe stata costretta ad arrendersi e oggi non saremmo qui a discutere le condizioni minime per un negoziato".
Possibile presenza di Putin al prossimo summit per la pace in Ucraina
Al vertice non ha partecipato il più importante interlocutore, la Russia, ma sarebbe stato un passo ulteriore verso un negoziato di pace la presenza della Cina e di altri Paesi che da quando è scoppiato il con flitto non si sono schierati apertamente contro Putin, come India, Brasile e Turchia. Ma il presidente russo Vladimir Putin potrebbe essere autorizzato a partecipare a un potenziale secondo vertice di pace , nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale (CPI) emesso contro di lui. Lo ha detto ai giornalisti la presidente svizzera Viola Amherd a margine della conferenza sul lago di Lucerna.
Alla domanda se la Svizzera sarebbe obbligata ad arrestare Putin in quanto firmataria dello Statuto di Roma del Tribunale penale internazionale, Amherd ha risposto che si possono concordare eccezioni affinché Putin compaia di persona. "Se la presenza di Putin è necessaria per tenere la conferenza, allora si può fare un'eccezione. Nel caso dei negoziati di pace in Ucraina con la Russia, questa può essere un'eccezione", ha spiegato Amherd ai giornalisti, aggiungendo che "una decisione deve essere adottata dal governo (svizzero)".