Cosa sappiamo sul missile balistico anti russo testato dall’Ucraina: “Non sarà un’arma risolutiva”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato ieri nel corso di una conferenza stampa che Kiev ha condotto con successo il test del suo primo missile balistico di fabbricazione nazionale. "Forse è troppo presto per parlarne, ma voglio condividere con voi questa notizia", ha affermato, elogiando l'industria militare ucraina per il risultato ottenuto, ma mantenendo il massimo riserbo sul progetto e sulle caratteristiche degli armamenti in via di sviluppo. Zelensky ha poi aggiunto che quest'anno l'Ucraina potrebbe realizzare fino a 1,5-2 milioni di droni, ma che al momento non dispone dei fondi necessari per avviare la produzione.
L'annuncio del presidente ucraino arriva dopo quello del ministro della Difesa Rustem Umerov, secondo cui il Paese sta producendo armi per contrastare gli attacchi dei droni russi. "Per ottenere la vittoria abbiamo bisogno di capacità a lungo raggio e della revoca delle restrizioni agli attacchi contro le strutture militari nemiche". La corsa a una produzione interna di armamenti è dunque la risposta ai veti posti dagli alleati. Kiev ha ricevuto diversi missili a lungo raggio, ad esempio gli ATACMS di fabbricazione statunitense, ma il loro impatto è limitato dalle restrizioni occidentali sugli attacchi in profondità nel territorio russo.
È in questo quadro che si colloca l'annuncio di Zelensky sulla realizzazione di un missile balistico. Arma che tuttavia, come afferma a Fanpage.it il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare italiana, "non sarà decisiva".
Generale, cosa può dirci di questo missile balistico di produzione ucraina?
A dire il vero non abbiamo molti elementi per commentare la notizia. Dobbiamo farci strada ogni giorno in mezzo al fuoco incrociato delle propagande e della retorica guerresca, sia da parte russa che da quella ucraina, con informazioni spesso gonfiate e deliberatamente alterate quasi sempre volte a fare deterrenza e terrore, soprattutto da parte di Mosca. È in questo quadro che si colloca la notizia data da Zelensky a proposito del missile balistico. Di certo, e a scanso di equivoci, in questa guerra non esiste un'arma risolutiva. Non lo sarà neanche questa.
Sulla base della sua esperienza cosa può dirci sull'impiego di missili balistici?
L'Ucraina evidentemente sta cercando di acquisire una propria capacità di penetrazione in territorio russo viste le limitazioni all'impiego di armi occidentali che sono state imposte dai Paesi donatori, in primis gli Stati Uniti. Kiev quindi intende dotarsi di sistemi d'arma che le permettano di colpire in profondità. Per quanto concerne invece il carico utile di questo missile probabilmente si tratterà di un sistema convenzionale.
La dichiarazione di Zelensky può essere interpretata anche come un messaggio agli alleati? "Se non ci date il via libera a colpire in profondità la Russia con le vostre armi facciamo da soli".
L'enfasi con cui il leader ucraino ha annunciato il test sul missile balistico fa pensare che sia stato messo a punto un sistema offensivo capace di penetrare più di quanto consentito dai Paesi occidentali. Questo è certo. Però ribadisco: non esistono armi risolutive, non aspettiamoci clamorosi colpi di scena.
Le forze armate ucraine hanno impiegato per la prima volta in un contesto bellico gli aerei da combattimento F-16 donati dagli alleati. Com'è andata?
Gli F-16 consentono un'ampia gamma di utilizzo. Direi, anzi, l'intera gamma di utilizzo di forze aerotattiche. Non so quale versione di questi aerei sia stata fornita all'Ucraina, ma so che sono stati aggiornati nei sistemi d'arma e nell'avionica. A quanto pare questi velivoli sono stati utilizzati per funzioni di difesa aerea, compito che gli F-16 possono svolgere egregiamente. Resta da capire se siano stati impiegati contro missili, droni o caccia russi, anche se quest'ultima ipotesi mi sembra piuttosto improbabile.
Si è discusso molto nei mesi scorsi di questi F-16 e si è scritto che potrebbero avere un ruolo fondamentale. È così?
Anche in questo caso è stata data eccessiva enfasi a questi aerei. La verità è che l'Ucraina ne ha pochi, non so se si arrivino alle due cifre quando la massa critica necessaria sarebbe di ben altre dimensioni. A prescindere dalla generosità dei donatori comunque Kiev non riuscirebbe a impiegare questi velivoli per mancanza di piloti.
Intanto è in corso l'operazione nella regione russa di Kursk. Come sta andando?
L'operazione a Kursk è una nuova edizione dell'eterno tira e molla che contraddistingue questa guerra da quando è entrata in una fase di sostanziale stallo, fermo restando che Putin ha annunciato che entro il primo ottobre sistemerà la questione. L'effetto concreto è sicuramente quello di immagine, a favore dell'Ucraina e a detrimento della Russia. L'operazione dà morale alle truppe di Kiev e consenso a Zelensky, mentre per il Cremlino si è trattato chiaramente di uno smacco difficilmente metabolizzabile. Ci si aspettava una reazione russa ma tutto questo non è successo per una scelta ben precisa. A questo punto non so quanto gli ucraini siano in grado di mantenere le posizioni acquisite, né se saranno capaci di costruire e alimentare una lunga catena logistica.
Oltre ad aver annunciato il test del missile balistico ieri Zelensky ha dichiarato che presenterà un piano di pace a Kamala Harris, Donald Trump e Joe Biden…
Su questo fronte la novità più rilevante delle ultime settimane però è un'altra, ovvero il possibile ruolo del leader indiano Modi. Non sappiamo tuttavia se dietro le quinte si stia dando sostanza alle speranze di tutti noi che questa guerra finisca grazie a un negoziato. Tutti sappiamo che Modi ha visitato sia la Russia che l'Ucraina, che ha manifestato vicinanza alle vittime e che ha avuto un colloquio telefonico con Putin, evidentemente per riferire dei dialoghi con Zelensky. Staremo a vedere cosa accadrà, ma non aspettiamoci di leggerne sui giornali perché queste cose, almeno nelle fasi iniziali, si muovono sotto traccia. Quanto all'annuncio di Zelensky di un dialogo con Harris, Biden e Trump sono scettico: il fatto stesso che il leader ucraino si rivolga direttamente al suo "operatore di riferimento" – gli USA – non depone certamente a favore della serietà della sua iniziativa. Ricordiamo inoltre che il precedente "piano di pace" di Zelensky era di fatto un piano di capitolazione della Russia. E ho tanta paura che anche questa volta si tratterà di una riedizione di quel progetto…