Guerra Israele-Hamas, quanti sono gli ostaggi e cosa sappiamo sulle condizioni per la loro liberazione
Durante l'attacco a sorpresa lanciato all'alba del 7 ottobre da Hamas, il gruppo terroristico che controlla la Strisica di Gaza, sarebbero stati catturati centinaia di ostaggi. Contrariamente a quanto era avvenuto in passato, tra di loro non ci sarebbero solo militari ma anche tanti civili, tra cui donne, bambini e anziani, israeliani ma anche cittadini stranieri.
Alcune fonti parlano di 700 dispersi. Dalla Striscia è trapelato che al momento sarebbero tre le fazioni armate palestinesi di Gaza che avrebbero in mano civili israeliani, sia morti sia vivi: Hamas, Jihad islamica e Brigate dei Martiri di Al-Aqsa. Le trattative per la liberazione delle persone catturate sono in corso. Alcuni giorni fa è stata diffusa la notizia, confermata da fonti ufficiale, dell'avvio di negoziati con Hamas da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan per ottenere il rilascio.
Chi sono gli ostaggi identificati
Tra loro ci sarebbero tanti giovani che al momento dell'attacco armato stavano partecipando a un rave party nel deserto. Come la 25enne israeliana Noa Argamani, strappata dall'abbraccio del fidanzato e portata via in motocicletta, come si vede in un video diffuso in rete, o Shani Louk, la tatuatrice 30enne con doppia cittadinanza tedesca e israeliana rapita e torturata dai miliziani di Hamas riconosciuta dalla madre nelle immagini ripostate sui social. Pare che la ragazza sia ferita ma ancora viva.
Circa 250 partecipanti sono stati uccisi e i loro corpi sono stati ritrovati nella zona dell'evento, ma molti risultano ancora dispersi. Tante sono anche le persone portate via dalle loro case al confine tra Gaza e Israele. Una di loro è Yaffa Adar, l'anziana di 85 anni sequestrata e ripresa in un video da alcuni miliziani di Hamas.
Quanti sarebbero gli ostaggi catturati da Hamas
Secondo quanto riportato dal New York Times, le autorità israeliane non hanno ancora diffuso cifre precise sui prigionieri, anche se nelle scorse ore si è parlato di circa 100-150 persone. Un numero provvisorio confermato questa mattina anche dal rappresentante di Israele alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, che alla Cnn ha parlato di una "cifra senza precedenti".
Alcuni giorni fa anche Hamas aveva ammesso di avere nelle proprie mani un centinaio di ostaggi, compresi ufficiali di alto rango dell'esercito. A comunicarlo era stato l'esponente della fazione Moussa Abu Marzuk, citato da media palestinesi ripresi da quelli israeliani. Poco prima la Jihad islamica aveva fatto sapere di avere con sé 30 prigionieri israeliani, facendo arrivare il totale a 130 persone.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in un comunicato ha fatto sapere che tra gli ostaggi potrebbero esserci anche cittadini americani ma che l'amministrazione sta ancora lavorando per confermare questo elemento. E anche i governi di altri Paesi stanno mantenendo attivi canali di comunicazione con le autorità israeliane per capire se tra i prigionieri ci siano cittadini provenienti dai loro Stati.
Lunedì 9 ottobre un portavoce delle brigate Al Qassam, il braccio armato di Hamas, ha fatto sapere che il gruppo comincerà a uccidere un ostaggio per ogni bombardamento di Israele verso la Striscia di Gaza che avverrà senza preavviso, ovvero senza la possibilità di far evacuare i civili. Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, ha anche aggiunto che le uccisioni verranno registrate in video e trasmesse tramite i canali del gruppo.
Chi sono i tre italo-israeliani dispersi
Tra le persone di cui non si hanno più notizie dal giorno dell'attacco ci sarebbe anche una coppia italo-israeliana. A confermare la notizia nelle scorse ore è stato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: “Non ci sono notizie certe dei coniugi italo-israeliani con doppio passaporto. – ha detto – Faremo il possibile per trovarli e portarli in salvo, probabilmente sono in ostaggio".
I due sono stati identificati come Lilach Lea Havron e Eviatar Moshe Kipnis. Da quanto si è appreso in queste ore vivevano nel kibbutz di Beheri, nel sud di Israele, vicino alla Striscia di Gaza, teatro di un massacro e dove sono stati ritrovati 108 cadaveri.
Mercoledì 11 ottobre il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha fatto sapere che anche un terzo cittadino italo-israeliano risulterebbe ancora disperso. Si tratterebbe di un giovane, Nir Forti, che si trovava al rave party nel deserto insieme a un'amica. "Purtroppo abbiamo appena appreso, su segnalazione dei genitori, che manca all’appello un terzo cittadino italo-israeliano, Nir Forti. Ho appena parlato con la famiglia cui ho garantito massima assistenza", ha scritto Tajani su X.
Cosa chiede Hamas a Israele per liberare gli ostaggi
Come si legge su diverse fonti, Hamas ha promesso la liberazione degli ostaggi israeliani in cambio di quella di "tutti i prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane". Secondo le stime di alcune organizzazioni che operano nei territori occupati da Israele, sarebbero circa 4.500.