Cosa sappiamo finora sull’arresto dell’italiana Alessia Piperno in Iran
Era entrata in Iran con altri turisti Alessia Piperno, la 30enne romana arrestata a Teheran, in Iran, quattro giorni fa, stando alla denuncia via social del padre, Alberto.
La donna, che si definisce una "viaggiatrice solitaria", da sempre in giro il mondo, era con un gruppo di alcune persone nel quale c'erano anche un polacco, un francese e un altro italiano.
Prima di arrivare a Teheran, sempre secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, il gruppo di turisti avrebbe visitato Rasht, la città iraniana ad una trentina di chilometri dal mar Caspio, capoluogo della regione di Gilan.
Poco meno di una settimana fa Alessia si sarebbe poi diretta nelle zone del Kurdistan iraniano: con lei ci sarebbero stati il cittadino francese e il polacco mentre l'altro italiano non avrebbe seguito il gruppo ed avrebbe lasciato il Paese per raggiungere l'India. La trentenne avrebbe poi fatto ritorno nella Capitale, dove, secondo quanto lei stessa ha fatto sapere in una telefonata alla famiglia, sarebbe stata arrestata il 28 settembre, giorno del suo compleanno.
Al momento, sempre secondo quanto si apprende, non si conoscerebbe però il luogo in cui si trova la ragazza e lo stesso italiano che era con lei in viaggio avrebbe raccontato di non sentirla da 4 giorni.
La Farnesina è al lavoro per cercare di avere quante più informazioni possibili sulla vicenda, che al momento resta ancora avvolto dal mistero.
Intanto, la famiglia di Alessia ha chiesto che venga mantenuto il massimo riserbo sull'arresto della ragazza. "In questo momento hanno chiesto riservatezza", ha detto una dipendente della libreria a Colli Albani a Roma di proprietà del papà di Alessia, spiegando che "i titolari mi hanno chiesto di bloccare le telefonate per dare loro riservatezza". Al momento "non vogliono parlare", ha aggiunto.
Alessia ha trascorso gli ultimi 7 anni della sua vita in giro per il mondo. Non solo Medioriente: prima ancora è stata in Australia e in Sud America, sempre zaino in spalla.
Teneva un blog con il quale aggiornava sui suoi spostamenti ed aggiornava molto i suoi profili social.
Nel suo ultimo post condiviso su Instagram solo due giorni prima dell'arresto aveva fatto sapere che sarebbe tornata in Pakistan dopo la tappa in Iran con il sogno di "ricostruire un villaggio" dopo l'alluvione che si è verificata la scorsa estate.
Prima ancora, riflettendo sulla situazione in cui versa l'Iran, dove le proteste in seguito alla morte di Mahsa Amini diventano sempre più violente, aveva scritto che la "decisione più saggia" sarebbe quella di lasciare il Paese ma "non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai. E non lo faccio per sfidare la sorte ma perché anche io ora sono parte di tutto questo".