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Cosa sappiamo del naufragio di migranti in Grecia in cui sono morte decine di persone

Il bilancio provvisorio delle vittime del naufragio del peschereccio al largo della Grecia è di 79 morti, ma sembra destinato ad aumentare vertiginosamente nelle prossime ore.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Ennesimo naufragio nel Mediterraneo, ennesima strage di persone migranti. Questa volta, però, il numero delle vittime rischia di essere spaventosamente alto. La storia che arriva dalla Grecia ricorda, purtroppo, quanto accaduto pochi mesi fa a Cutro. Un peschereccio partito da Tobruk, in Libia, si è ribaltato. A bordo, secondo le prime ricostruzioni, si stima ci fossero circa 750 persone. La tragedia è avvenuta nelle acque dell'Egeo, a 47 miglia nautiche da Pylos nel Sud del Peloponneso. Al momento, sono stati recuperati 79 corpi e 104 persone sono state tratte in salvo. Ma è un bilancio provvisorio, estremamente provvisorio.

Il portavoce della Guardia costiera greca, Nikolaos Alexiou, ha spiegato che la parte esterna della nave era piena di persone, e che altrettanto – secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine – potrebbe valere per quella interna. Insomma, le decine di persone salvate, così come quelle trovate senza vita, stavano all'esterno del peschereccio. L'idea dei soccorritori è che ci fossero altrettante persone migranti anche dentro la stiva. Perciò la strage rischia di trasformarsi molto rapidamente in un'ecatombe, una delle peggiori tragedie del Mediterraneo. Anche in questo caso, tra l'altro, il tragitto da compiere era sempre lo stesso: dalla Libia all'Italia.

L'Oim stima che ci fossero almeno 400 persone a bordo, ma secondo il governatore del Peloponneso, Panagiotis Nikas, sono di più: 750, appunto. Lo stesso numero fornito ieri da Alarm Phone, l'ong che raccoglie le chiamate di aiuto delle navi di migranti nel Mediterraneo. E proprio con le ong sta avvenendo un botta e risposta simile ad altri visti in passato: "Le autorità greche, e a quanto pare anche quelle italiane e maltesi, erano già state allertate diverse ore prima – dicono da Alarm Phone – Le autorità greche e le altre europee erano ben consapevoli di questa imbarcazione sovraffollata e inadeguata. Non è stata avviata un'operazione di salvataggio".

La replica delle autorità greche, va detto, è abbastanza singolare: "Il peschereccio è stato avvistato prima da Frontex senza richiedere aiuto, poi i migranti hanno rifiutato qualsiasi assistenza e hanno dichiarato di voler proseguire il viaggio verso l'Italia", dice la Guardia costiera ellenica. Non si spiega perché lo stesso peschereccio avrebbe dovuto chiedere aiuto ad Alarm Phone, addirittura ieri. I soccorritori resteranno al lavoro anche stanotte, nella speranza di poter salvare altre vite. Una speranza che, con il passare delle ore, si fa sempre più remota.

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