Cosa prevede il piano di Pechino per la pace tra Russia e Ucraina
La Cina ha preso posizione nella guerra tra Russia e Ucraina. Con un documento in 12 punti che si attendeva da tempo, pubblicato questa notte dal ministero degli Esteri cinese – a un anno dall'invasione russa – Pechino ha dato una linea ufficiale e articolata su come pensa che dovrebbe evolversi il conflitto.
Ieri, 23 febbraio, il capo della diplomazia cinese Wang Yi ha incontrato il presidente della Russia Vladimir Putin, dopo aver parlato con diversi leader dell'Unione europea nei giorni precedenti. Secondo analisti citati anche dal New York Times, la Cina avrebbe sempre più bisogno di riavvicinarsi all'Europa, a livello economico, e per questo starebbe lavorando verso un'iniziativa di pace. Finora, però, la Cina non ha condannato l'aggressione russa, cosa che ha creato un certo scetticismo in diversi Paesi europei.
I 12 punti del piano della Cina: dalla fine delle sanzioni allo stop al rischio nucleare
Il documento pubblicato da Pechino si intitola "La posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina". D'altra parte, c'è una certa cautela nel documento a parlare di un "piano di pace". Nel piano si invita ad aprire colloqui di pace e a raggiungere posizioni più moderate: scambio di prigionieri, tutela dei civili, fine delle sanzioni unilaterali. In più, si chiede di evitare a tutti i costi che il conflitto coinvolga le armi nucleari. Ecco i 12 punti previsti dalla Cina.
Rispettare la sovranità di tutti i Paesi
Il governo cinese ribadisce che il diritto internazionale va rispettato in modo rigoroso, e la sovranità (e integrità territoriale) di tutti i Paesi deve essere sostenuta. Per questo, si legge, bisogna "respingere i doppi standard" e tutte le parti devono attivarsi per la giustizia e l'equità e la giustizia internazionali.
Abbandonare la mentalità legata alla guerra fredda
Il piano sottolinea che "la sicurezza di un paese non dovrebbe essere perseguita a spese di altri", quindi evitando blocchi militari e altre strategie di tensione. Tutte le parti devono creare "un'architettura di sicurezza europea" che sia equilibrata, lavorando insieme per la pace nel "continente eurasiatico".
Mettere fine alle ostilità
Poiché "il conflitto e la guerra non portano benefici a nessuno", si legge, tutti i Paesi devono essere razionali e moderati, senza "alimentare il fuoco" e aggravare le tensioni. Per Pechino, "tutte le parti dovrebbero sostenere la Russia e l'Ucraina nel lavorare nella stessa direzione e riprendere il dialogo diretto il più rapidamente possibile", con lo scopo di arrivare a un "cessate il fuoco globale".
Far ripartire i colloqui di pace
Come già sottolineato nel punto precedente, per la Cina "dialogo e negoziazione sono l'unica soluzione praticabile" per la crisi ucraina. La comunità internazionale dovrebbe quindi promuovere colloqui per la pace per arrivare a una soluzione politica il prima possibile. Anche il governo cinese si impegna a svolgere un "ruolo costruttivo" su questo punto.
Rispondere alla crisi umanitaria
Bisogna "incoraggiare e sostenere" tutte le iniziative che possono aiutare nella crisi umanitaria in corso, con principi di "neutralità e imparzialità", perché le questioni umanitarie "non devono essere politicizzate". Una priorità deve essere, dice la Cina, la sicurezza dei civili, con "corridoi umanitari per l'evacuazione". In generale serve un impegno delle Nazioni unite, che vanno sostenute, per coordinare gli aiuti umanitari nelle zone di guerra.
Proteggere i civili e i prigionieri di guerra
Proprio perché bisogna rispettare il diritto internazionale, la Cina chiede pubblicamente di "evitare di attaccare civili o strutture civilli, proteggere donne, bambini e altre vittime del conflitto e rispettare i diritti fondamentali dei prigionieri di guerra". In particolare, il piano prevede l'invito allo "scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina" e invita tutte le parti a creare "condizioni favorevoli" per arrivare a questo scopo.
Dare priorità alla sicurezza delle centrali nucleari
Pechino si schiera contro gli attacchi armati contro le centrali nucleari e altri impianti nucleari, ricordando la Convenzione sulla sicurezza nucleare, per "evitare risolutamente incidenti nucleari provocati dall’uomo". In più, invita l'Agenzia internazionale per l’energia atomica a promuovere la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari.
Portare al minimo i rischi strategici, anche sulle armi nucleari
In questo punto, la Cina sottolinea ancora che "le armi nucleari non devono essere utilizzate e le guerre nucleari non devono essere combattute". Bisogna prevenire la proliferazione nucleare ed evitare una crisi nucleare. In generale, il governo cinese dice di essere opposto "alla ricerca, allo sviluppo e all’uso di armi chimiche e biologiche da parte di qualsiasi paese e in qualsiasi circostanza".
Rendere più facili le esportazioni di grano
Un'iniziativa per i cereali del Mar Nero – firmata da Russia, Ucraina, Turchia e Nazioni unite – esiste già, e tutte le parti dovrebbero "attuarla pienamente ed efficacemente". Su questo punto, la Cina ricorda di aver già presentato una proposta di "cooperazione sulla sicurezza alimentare globale", che fornisce una "soluzione fattibile".
Fine delle sanzioni unilaterali
Le sanzioni unilaterali che finora la Russia ha ricevuto da diversi Paesi del mondo, rispondendo a sua volta con lo stesso metodo, "non posso risolvere la questione" per Pechino. Per questo, la Cina si oppone alle "sanzioni unilaterali non autorizzate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", di cui fanno parte Russia, Stati Uniti, Cina, Francia, Regno unito e altri dieci Paesi a rotazione. Tutti i Paesi interessati, secondo il governo cinese, devono "smettere di abusare delle sanzioni unilaterali".
Tutelare le catene industriali e di approvvigionamento
Tutti i Paesi dovrebbero "mantenere seriamente l’attuale sistema economico mondiale e opporsi all’uso dell’economia mondiale come strumento o arma per scopi politici". Insomma, l'economia va tutelata a prescindere dai conflitti politici. Infatti, bisogna fare "sforzi congiunti" per "mitigare le ricadute della crisi", proteggendo la cooperazione internazionale in settori come l'energia, la finanza, il commercio alimentare e dei trasporti.
La ricostruzione dopo la guerra
Questo è l'ultimo punto del programma cinese per arrivare a una risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina. La Cina chiede che la comunità internazionale si spenda per "sostenere la ricostruzione postbellica nelle zone di conflitto", e il governo di Pechino si impegna ad avere un "ruolo costruttivo".