Cosa potrebbe accadere a Prigozhin e ai militari del gruppo Wagner dopo la rivolta contro Mosca
L'avanzata alla volta di Mosca del gruppo di mercenari Wagner ha fatto tremare per un giorno il regime ventennale di Vladimir Putin sulla Russia. Yevgeny Prigozhin, a capo della milizia paramilitare, ha annunciato nella giornata del 24 giugno di essere in marcia con i propri miliziani alla volta del Cremlino. Una vera e propria "rivoluzione", aveva detto, poi finita però con un sostanziale nulla di fatto apparentemente inspiegabile: a 200 km da Mosca, Prigozhin ha annunciato la ritirata, sottolineando di aver preso la decisione per evitare un "bagno di sangue". Dopo l'insurrezione fermata sul nascere, il capo delle truppe Wagner sarebbe andato in esilio in Bielorussia, precisamente a Minsk, ma per giorni non si sono avute sue notizie.
Il futuro del gruppo Wagner
Il futuro dei miliziani, di Prigozhin e le sorti del conflitto in Ucraina è incerto. Il leader delle milizie private è apparso per chiarire di non aver mai voluto fare un colpo di Stato e di aver marciato su Mosca per protestare contro la gestione della guerra in Ucraina da parte del Cremlino. Finché resterà fuori dalla Russia, Prigozhin potrebbe continuare a vivere da uomo libero mentre i miliziani che lo hanno seguito nella marcia non saranno perseguiti. Le accuse di ammutinamento armato, infatti, sarebbero state ritirate e le truppe sono tornate nella regione orientale di Luhansk, in Ucraina.
Con l'uscita di scena apparente di Prigozhin, non è chiaro se i militari di Wagner diventeranno o meno parte dell'esercito russo in Ucraina. Sono tanti gli interrogativi anche su Putin, il cui regime è apparso "seriamente minacciato", secondo quanto scrive il New York Times, dalla marcia del gruppo paramilitari. Secondo gli analisti, l'accordo raggiunto in poche ore per evitare lo scontro diretto con i mercenari di Prigozhin sarebbe l'evidenza della debolezza del leader russo.
I disordini e la debolezza del regime russo potrebbero inoltre fornire un grande vantaggio alle truppe ucraine che hanno dato il via a una controffensiva su larga scala.